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“Pap test positivo, ritardi inammissibili"

Per il consigliere regionale Sarti e la deputata Nicchi (Sinistra Italia) c'è qualcosa che non va dato che i risultati dovevano arrivare entro un mese

Paolo Sarti

Dopo la denuncia di una donna in merito alla comunicazione dopo più di due mesi dal pap test, poi risultato positivo, intervengono il consigliere regionale Paolo Sarti di Si Toscana a Sinistra e la deputata Marisa Nicchi di Sinistra Italia. 

Serve una riorganizzazione degli screening oncologici in Toscana perché è sbagliato e inammissibile comunicare alle pazienti la positività ai pap test due mesi e mezzo dopo la visita, praticamente con 80 giorni di attesa, seppur in questo caso sembrerebbe non lesivo nei confronti della salute della donna”.

Secondo le linee regionale, spiegano i due esponenti, si prevede che il risultato positivo debba essere comunicato entro un mese. "Questo ritardo tecnico mette in luce problemi di organizzazione della Asl di Livorno e dell’ente convenzionato ISPO”, hanno aggiunto.

Da questo episodio, i due intendono avviare un monitoraggio sugli screening oncologici in tutta la Toscana per appurare quanto siano diffuse queste lungaggini nelle risposte ai pazienti e se esiste una omogeneità nella distribuzione territoriale del servizio di prevenzione oncologica.