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Parchi, "Nessuna chiusura e nessuna esclusione"

Parlano i sindaci di Piombino e Suvereto. "La discussione non è stata agevole. Il contratto resta ovviamente aperto all’ingresso degli altri Comuni"

Il museo archeologico di Piombino

Dopo le contestazioni attorno alla convezione che lega i comuni soci della Parchi Val di Cornia, parla il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e quello di Suvereto Jessica Pasquini.

"Dopo mesi di confronto, non senza divergenze, - hanno dichiarato i due primi cittadini in una nota - a Febbraio è stato nominato il nuovo Cda della Parchi che, appena insediato, si è trovato di fronte a un’emergenza di portata mondiale che disegnava uno scenario incerto sul futuro del territorio, in particolare legato al turismo. La discussione sul contratto di servizio non è stata agevole, e su di essa gravavano la decisione unilaterale del Comune di San Vincenzo di sottrarre la gestione del parco di Rimigliano, e la posizione non molto chiara di Campiglia. In questo quadro, per poter dare stabilità a una società che, ricordiamo, è un’azienda che dà lavoro a tante persone, abbiamo condiviso con il Consiglio di amministrazione un equilibrio, tradotto in uno schema di contratto per adesso con tre Comuni, presentato in sede di conferenza dei sindaci circa dieci giorni fa. In quella sede sono emerse ancora incertezze che, arrivati ormai a Giugno, rischiavano seriamente di mettere in difficoltà la società: per questo è stato necessario approvare questo contratto, proprio per sostenere la Parchi, non certo per affossarla come è stato detto. Il contratto resta ovviamente aperto all’ingresso degli altri Comuni non appena avranno chiarito le loro decisioni in merito".

"Nessuna chiusura e nessuna esclusione, quindi, - hanno sottolineato - ma senso di responsabilità per consentire di lavorare a una società che non può subire instabilità a causa della discussione politica, perché le incertezze gravano sulla gestione e mettono a rischio risposte e garanzie verso i dipendenti, compresi gli stagionali che senza certezze sul contratto di servizio non potevano essere assunti. Auspichiamo quindi che la discussione torni a essere costruttiva così da poter lavorare in sinergia nell'interesse della promozione e valorizzazione del patrimonio che abbiamo in questa nostra Val di Cornia".