Attualità

Parchi, i sindaci soci vogliono vederci chiaro

I sindaci di San Vincenzo, Campiglia e Sassetta: "Da tempo denunciamo la mancata condivisione delle scelte, a partire da quelle di nomina"

Panorama su Baratti (Foto di archivio)

"A seguito delle notizie apparse a mezzo stampa sull’edizione de Il Tirreno riguardanti la posizione dell’amministratore delegato della società, dottor Mauro Tognoli, siamo a chiedere con urgenza doverosi e necessari chiarimenti in merito a quanto pubblicato".

A chiederlo in una lettera aperta sono i sindaci le Amministrazioni di San Vincenzo, Campiglia Marittima e Sassetta, nelle persone dei sindaci Alessandro Bandini, Alberta Ticciati e Alessandro Scalzini, rappresentanti di enti pubblici soci di Parchi Val di Cornia che invocano "una legittima trasparenza che, secondo quanto emerge e come già in precedenti occasioni manifestato, continua a non trovare quel fondamentale spazio che invece dovrebbe occupare nell’operato della società stessa".

"Non a caso, queste Amministrazioni già da tempo denunciano la mancata condivisione delle scelte, a partire da quelle di nomina del presidente ed amministratore delegato e alla deliberazione in merito alle deleghe del Cda, fino ad arrivare ad atti fondanti e strategici sempre approvati dai soli 3/5 del consiglio di amministrazione. - si prosegue nella lettera aperta - Esempi ai quali di certo ne potrebbero seguire altri, di tardiva se non assente informazione e di errati tempi di comunicazione. Il frequente verificarsi di attriti da quando è stato ufficializzato il nuovo assetto del consiglio di amministrazione, frutto di un’azione di forza del socio di maggioranza, conferma purtroppo una gestione di Parchi Val di Cornia ben diversa da quella che, nelle parole, era stata auspicata da tutti i Comuni soci. Le parole spese dal Comune di Piombino in quanto a volontà di condivisione, infatti, stanno trovando una naturale smentita nelle azioni concrete dei vertici societari, evidenziando un atteggiamento quasi oligarchico, facendo venire meno, dunque, oltre alla già citata trasparenza, anche quella necessità di concertazione, condivisione, o comunque ‘cambio di passo’, di cui finora non è stata rilevata traccia. Quanto emerge oggi sulla stampa va addirittura oltre tutto questo ed assume carattere di gravità inaccettabile. E, sempre a proposito di trasparenza, l’occasione è propizia per chiedere chiarimenti anche in merito alle modalità di gestione, dal punto di vista economico, della previsione di minori entrate della società in seguito alla difficile estate che tutti sapevamo sarebbe stata condizionata dall’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19".

"Ai Comuni, infatti, è stata inviata richiesta di copertura degli introiti che verranno a mancare, ma quali sono stati i tempi e le modalità di gestione del bilancio previsionale, uno strumento fondamentale per la programmazione futura e per il controllo dell’ente? E quali altri aspetti, di cui i soci potrebbero non essere a conoscenza, possono ancora riguardare la posizione dell’ad Tognoli e di altri membri, oltre a quelli emersi a mezzo stampa? Senza dimenticare un’ulteriore questione, non di minore importanza, riguardante l’incompatibilità di legge tra la carica di amministratore delegato e quella di dirigente in società di diritto privato a controllo pubblico".

"Chiediamo che il Cda fornisca utili e precisi chiarimenti in merito a quanto sopra esposto e ci auguriamo possa smentire nettamente quanto portato alla conoscenza nostra e dell’opinione pubblica. In caso contrario, oltre alle dovute spiegazioni auspichiamo le immediate dimissioni degli attuali vertici societari".