Politica

Parla il sindaco sul futuro della ex centrale Enel

Sulla riconversione della ex centrale sicuro è solo lo stop per il mall. Sul resort? Giuliani: "Per il momento non disponiamo di elementi concreti"

Massimo Giuliani (Foto di archivio)

“Su Enel la nostra posizione è chiara e risponde a una visione ben precisa di sviluppo del territorio”, così il sindaco di Piombino Massimo Giuliani è tornato sulla questione legata al futuro della ex centrale di Tor del Sale. 

Una risposta indirizzata soprattutto al consigliere Riccardo Gelichi della lista civica Ascolta Piombino che aveva sollevato i dubbi sugli sviluppi del progetto dopo lo stop al progetto di riqualificazione che prevedeva la realizzazione di un mall (leggi qui sotto gli articoli correlati).

“Come ho già avuto modo di dire anche in Consiglio comunale, rispondendo proprio alla mozione presentata da Gelichi di Ascolta Piombino, - ha affermato il sindaco - abbiamo iniziato a ragionare sul futuro di quell'area dal Giugno 2014, all'inizio del mio mandato. Un'area che ha conosciuto per oltre 35 anni una produzione non propriamente sostenibile. Se quindi sono stati elaborati dei progetti di riconversione si deve a questa Amministrazione, che sin dall'inizio si è posta il problema della bonifica dei terreni, della demolizione degli impianti e di un'ulteriore qualificazione e sviluppo del turismo costiero, capace di avvantaggiare anche il tessuto artigianale e commerciale della città. Per la prima volta abbiamo lanciato l'idea di riqualificare l'area coniugando gli aspetti ambientali con quelli del rilancio economico. - e ha confermato - Gli obiettivi sono sempre stati chiari e la visione pure". 

"Allo stato attuale - ha aggiunto il sindaco Giuliani - gli acquirenti stanno lavorando alla preparazione di una nuova proposta più sostenibile di cui per il momento non disponiamo di elementi concreti. Aspettiamo quindi che ci venga presentata una nuova progettazione più specifica per valutarla sulla base degli obiettivi e della visione che abbiamo di questa parte di territorio".

Per il sindaco è inevitabile una pianificazione coordinata di tutta l'area che verrà effettuata una volta che tutti gli elementi siano sul tavolo. "Proprio in virtù di questa visione, - ha concluso - qualsiasi iniziativa che possa essere presa su quell'area e anche sul porto della Chiusa e sull'itticoltura, non può prescindere da quello che succederà in questa zona retrodunale, rispetto alla quale in questo momento non abbiamo progetti".