Politica

Pd, dopo la sconfitta a Piombino reset nel partito

Riunita la direzione Pd e dimissioni in blocco della segreteria. Ora il partito vuole elaborare un piano d'azione per aprire il partito alla società

Massimiliano Roventini

Sabato mattina si è riunita la direzione Pd, si è aperta con le dimissioni del segretario di Federazione Massimiliano Roventini e della segreteria Pd. Deliberato all'unanimità dei presenti di convocare l'Assemblea territoriale nell'ultima settimana del mese per prendere decisioni rispetto all'organizzazione del partito.

"La direzione - fanno sapere in una nota firmata dalla direzione Pd- si è svolta senza la partecipazione della componente zingarettiana del partito, che dopo aver disertato la segreteria di lunedì scorso chiedendo la convocazione di questo appuntamento, ha scritto una lettera, peraltro non firmata, in cui giustificava la propria assenza asserendo impegni già presi da molti membri. Si ritiene che una situazione così straordinaria ed inedita possa essere condizione sufficiente per modificare le agende di tutti, dimostrando un senso di appartenenza ed affezione al partito non solo con i post su Facebook, gli articoli di giornale e le prese di posizione di corrente, ma partecipando alle discussioni negli organismi, meno popolari ma certamente più utili. Il partito deve lasciarsi alle spalle le dinamiche che lo hanno governato negli ultimi dieci anni, che hanno inciso anche sulla gestione attuale e fatto sì che anche le amministrazioni risentissero della mancanza di innovazione e sostegno politico, contribuendo alla realizzazione degli inconfutabili risultati elettorali".

L’assemblea dovrà quindi discutere riguardo: l'elezione del nuovo segretario, l'analisi della sconfitta elettorale di Piombino, la necessità dell'apertura del partito alla società, la programmazione di assemblee aperte nei circoli, le strategie territoriali alla luce dei nuovi assetti politici ed amministrativi, la costruzione di un'opposizione forte nei Comune in cui il Pd non è forza di governo.

"La Direzione intende su questi temi aprire un confronto largo, dentro e fuori il Pd. - ha concluso - Questo riteniamo sia il modo migliore e più serio di rispondere ad una sconfitta elettorale con cui dobbiamo fare i conti, superando correntismi autoreferenziali".