RIGASSIFICATORE

“Così rischio rigassificatore e niente in cambio”

Dopo che il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva, Pd e Anna per Piombino evidenzia come il Governo Meloni chiude la porta in faccia alla città

“Mentre arriva la notizia che il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva in merito ai lavori per il posizionamento della nave gasiera nel porto di Piombino e rinviato la discussione di merito all’8 marzo dell’anno venturo, ci chiediamo cosa pensi il sindaco del mancato riconoscimento dei finanziamenti per Piombino”.

Se lo domandano i gruppi consiliari Pd e Anna per Piombino commentando la recente decisione del Tar rispetto alla richiesta di sospensiva dei lavori per la realizzazione del rigassificatore nel porto di Piombino (leggi qui l’articolo collegato).

“Il sindaco e i comitati hanno sempre affermato che non si doveva parlare di compensazioni perché Piombino ha già pagato un prezzo all'industria in termini ambientali. Quindi? Il governo Meloni chiude la porta in faccia a Piombino e alle sue richieste”, hanno rincarato riferendosi alla bocciatura della proposta Pd nella Commissione Bilancio in Parlamento che chiedeva risorse e tempi certi per le compensazioni (leggi qui l’articolo collegato).

“Forse questa partita andava giocata con più senso istituzionale e meno propaganda perché così rischiamo di essere ‘cornuti e mazziati’, cioè avere il rigassificatore e niente in cambio così come già successo per la vicenda Rimateria, dove l’intransigenza ha consegnato la discarica ad un’azienda totalmente privata del cui piano industriale non conosciamo ancora nulla e che, con tutta probabilità, porterà impianti molto più impattanti del precedente piano di Rimateria”.