Lavoro

"Piombino, la siderurgia ad un bivio"

La Fim Toscana chiede una presa di posizione chiara al ministro Urso ma chiede anche al presidente Giani di intervenire vista la situazione

"Gli assets siderurgici Piombinesi sono ormai ad un bivio, da una parte Jsw Steel Italy e dall’altra parte Metinvest/Danieli. Nonostante le ennesime dichiarazioni del vicepresidente Carrai uscite ieri sulla stampa che mirano a rassicurare tutto l’ambiente non possiamo non esimerci dal ricordare, ma siamo sicuri che nessuno se lo sia dimenticato, che sono ormai sei anni che ad ogni appuntamento decisivo assistiamo allo stesso tira e molla".

Lo scrive in una nota Fim Toscana.

"Se da una parte Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, non manca di far sapere la sua continua contrarietà ad ogni progetto di investimento mirato a far rinascere la siderurgia a Piombino, dall’altra lo vediamo oggi sostenere progetti che fino a poco tempo fa contestava (sic!). Come Fim Toscana chiediamo che il Ministro, anche alla luce delle sue dichiarazioni sugli investimenti previsti nel sito piombinese, faccia chiarezza e prenda una posizione netta e contraria su tali affermazioni", prosegue la Fim Toscana.

“Le istituzioni, a tutti i livelli, hanno il dovere, prima di tutto morale, di trovare soluzioni e far chiarezza su tutte le vicende che riguardano investimenti e futuro dei lavoratori che da anni vivono una situazione di incertezza che non vede mai fine-  afferma Paolo Cappelli, Segretario Fim Cisl - non è più possibile tenere ostaggio un territorio intero senza mai portare a compimento nessuno di quei progetti che abbiamo visto presentare anno dopo anno e che alla fine, oltre a risultare solo degli importanti articoli sui giornali niente hanno prodotto se non sempre più cassa integrazione e impoverimento di un territorio già piegato da anni di promesse. E diciamo con forza che non accetteremo progetti che non tengano in considerazione la piena occupazione di tutto il personale”.

"Le parole del Presidente di Federacciai Antonio Gozzi risultano come sempre inappropriate, - continua Cappelloli - tendenziose e perfino in controtendenza con le parole del Ministro Urso che considera Piombino un perno fondamentale per la rinascita di un comparto manifatturiero importante per il paese Italia come quello siderurgico, e non è possibile che una figura come questa sia contro tutto ciò che potrebbe dare nuova linfa all’industria piombinese, ed italiana in generale, e quello che ci meraviglia di più è l’insistenza con la quale ogni volta tiene a far conoscere la sua posizione contraria”.

“Veniamo da anni in cui a Piombino, che fino a prova contraria continua ad essere la prima vertenza Toscana, abbiamo visto solo spremere lo stabilimento e ridurre la produzione fermando un impianto dopo l’altro utilizzando i lavoratori come scudo per gli interessi di un azienda che, ad oggi, non ha apportato nessun miglioramento, e in più dobbiamo assistere ad un ulteriore veto da parte di soggetti interessati che tutto hanno a cuore meno che lo sviluppo di un territorio che da anni chiede solo una cosa: il Lavoro - prosegue la Fim Toscana- e ci aspetteremmo anche un netta presa di posizione dal Presidente della Regione Eugenio Giani.”