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“Permettere a tutti i negozi consegne a domicilio"

Mentre per le multinazionali proseguono l'attività col commercio online, i piccoli commercianti di generi non alimentare soffrono. Appello al Governo

Francesco Ferrari

Arriva dal sindaco di Piombino Francesco Ferrari l'appello al Governo con il quale si chiede di permettere a tutti i negozi di consegnare a domicilio.

“Sono convinto che si possa evitare il collasso economico facendo chiarezza e permettendo ai commercianti di generi non alimentari di effettuare vendita al dettaglio con consegna a domicilio, ovviamente mantenendo e rispettando tutte le misure di sicurezza previste. - ha spiegato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari - È quello che chiediamo al Governo che, sappiamo, sta per varare un nuovo decreto col quale verosimilmente prorogherà lo shutdown per altri 15 giorni".

"Auspichiamo - ha aggiunto - che possa essere questa l’occasione per fare chiarezza nella giungla nella quale con fatica cerchiamo di districarci tutti i giorni e che al momento concede alle grandi multinazionali di ingrassarsi con il commercio online e, di contro, impedisce al negozio di vicinato, ad esempio, di poter consegnare articoli di cancelleria nelle case in cui i nostri studenti stanno, con tenacia lodevole, continuando le proprie lezioni via web. È un modo concreto per dare un servizio efficace alle famiglie e, soprattutto, permettere ai nostri commercianti di vivere, di non sprecare i prodotti accumulati nei magazzini, di garantire uno stipendio ai loro dipendenti. Un modo per dare una offerta maggiore ai cittadini ma, prima ancora, consentire a tanti di tornare a lavorare e poter così far finalmente fronte alle molte spese che ciascun commerciante ha da sostenere".

"I decreti emanati fino ad ora dal Governo non sono risolutivi e non danno ai commercianti un concreto aiuto per superare questo momento di chiusura forzata; rischiamo di non veder riaprire molte delle attività che hanno abbassato la saracinesca per proteggere la salute collettiva. - e conclude - Si tratta di una misura non solo ragionevole ma addirittura salvifica. Una misura necessaria e improcrastinabile. Garantiamo la distanza sociale ma, al contempo, permettiamo alle economie dei territori di sopravvivere".