Lavoro

"Il piano definitivo come prima condizione a Jsw"

E' il Camping Cig a consigliare una serie di condizioni da porre visti i quattro mesi di proroga concessi al gruppo Jsw

"Concessi a Jindal i 4 mesi di proroga richiesti, senza che alla multinazionale, per ora, sia stata chiesta nessuna garanzia. Da parte del Governo, è il modo peggiore di iniziare una trattativa, se vuole davvero tutelare gli interessi dei lavoratori e dei cittadini di Piombino. Dallo stesso incontro emerge che le istituzioni anche locali hanno due settimane per chiedere aggiornamenti all'accordo di programma, relativo al rapporto con Jindal".

Con questi presupposti riassunti dal Coordinamento Art. 1 - Camping Cig, il gruppo di lavoratori ritiene di dover rivendicare alcuni aspetti.

"Ammesso e non concesso che l’azienda faccia sul serio, Jsw deve accettare, come condizione pregiudiziale, di presentare al termine dei 4 mesi il piano definitivo, che preveda la costruzione di 3 forni elettrici, 2 treni nuovi di laminazione, con una spesa di 1 miliardo di euro. - e ancora - Jsw deve assumere impegni certi, con scadenze vincolanti e forti penali in caso di inadempienza per investimenti forni elettrici e nuovi treni. Jsw deve accettare il prolungamento, con poteri rafforzati, della sorveglianza ministeriale, fino al termine dell'intero progetto; accettare che le aree inutilizzate tornino, da subito, al demanio per far partire altre attività produttive; - e infine - l’acciaio al piombo va abbandonato".

In conclusione: "Se Jsw presenterà il piano industriale e finanziario definitivo, il Governo, da parte sua, allora dovrà garantire in modo chiaro e verificabile il rispetto degli impegni assunti, dalla riduzione del costo dell'energia agli altri incentivi economici. Al Comune chiediamo poi che, se in queste settimane non sono possibili le assemblee previste per le note vicende sanitarie, si facciano almeno consultazioni online. Inoltre, per tutelare minimamente il reddito di lavoratori, cassintegrati, disoccupati e altre categorie impoverite, il Comune deve ripristinare la soglia di esenzione dall’addizionale Irpef a 20mila euro/anno e applicare il principio costituzionale della progressività ai redditi superiori a tale soglia".