Il Cotone nasce nel 1908 come quartiere operaio costruito dalla Società Alti Forni per i suoi dipendenti, lontano dalla città e adiacente all’omonimo stabilimento da cui lo divideva la principale strada di accesso (via Emilio Zola, ora corso Italia), in buona parte inglobata alla zona Acciaierie. Il Cotone era composto da casermoni a schiera nei cui alloggi, tutti di due stanze, vivevano famiglie numerose in condizioni igieniche e sanitarie poco rassicuranti. Inoltre i miasmi mefitici degli scarichi industriali, le polveri nocive e i fumi investivano l’intero quartiere notte e giorno, soprattutto durante le giornate di scirocco. In un primo tempo la borgata era del tutto sprovvista di servizi sociali e ricreativi, visto che era stata pensata solo come dormitorio per gli operai. Nel corso degli anni alcuni casermoni furono smantellati per consentire l’espansione industriale, ma non ci fu mai il paventato sgombro totale della borgata. In alcune foto d’epoca e nelle cartoline anni Venti si vedono almeno otto casermoni sullo stradone principale, una strada centrale con una fontanella e i lavatoi pubblici proprio in fondo ai caseggiati. La mancanza di luoghi associativi e culturali fu compensata dall’attività della comunità cattolica piombinese con il sempre attivo Padre Giustino Senni che fece costruire una chiesa - asilo accanto alla zona dei blocchi abitativi. La costruzione ecclesiastica era il primo edificio che s’incontrava venendo da corso Italia, i lavori per la sua edificazione cominciarono nel 1923 (asilo inaugurato un anno dopo) ma la chiesa fu completata solo il 6 ottobre 1929, dopo aver superato molti problemi di natura economica. Possiamo dire che la nascita di un luogo di culto e di aggregazione costò la vita al suo ideatore, perché Padre Giustino Senni andò a perdere la salute negli Stati Uniti d’America pur di trovare i finanziamenti necessari. Il frate morì sette mesi prima dell’inaugurazione della Chiesa, non la vide mai aperta al culto, fece in tempo a vedere in funzione soltanto l’asilo. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale l’intero complesso fu bombardato e nel primo dopoguerra venne demolito completamente, vista l’impossibilità di un restauro, mentre al Cotone fu edificata una chiesa nuova in zona sopraelevata. Il Poggetto ha un’altra genesi, quartiere nato dall’iniziativa privata, edificato sul piccolo poggio adiacente al Cotone nel solito periodo, ma destinato a un tipo di famiglia con altre necessità, non solo composto da operai e non solo in funzione di dormitorio. Le case del Poggetto sono quasi tutte piccole e basse, alcune dotate di un piccolo pezzo di terra, spesso monofamiliari.