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Ponsacco da dimenticare

Il Piombino resiste trenta minuti di fronte a simili avversari, viene surclassato in difesa e subisce reti con una facilità disarmante

Foto di Patrizio Avella

Ponsacco da dimenticare, come l’ultimo appello da Radio Varsavia, canterebbe Battiato. In una fredda giornata di sole, ideale per giocare a calcio, di fronte a un discreto pubblico, cosa non scontata vista l’ultima posizione in classifica, il Piombino prende tre reti in casa, come consuetudine, da una squadra non trascendentale ma più esperta e determinata. Doveva essere la giornata della riscossa, il punto fermo dal quale ripartire, con il debutto del giovane Carnevali, punta di ruolo (lasciato in balia della difesa rossoblu), invece è stata la conferma che non abbiamo una squadra adeguata per la categoria. A questo punto non resta che tentare di ricostruire una compagine a pezzi, anche nel morale (otto sconfitte consecutive!), con alcuni innesti importanti, almeno un centrale, un uomo d’ordine a centrocampo e un portiere che dia sicurezza al reparto difensivo, anche se il giovane Petruccelli non demerita. 

Il Campionato di Eccellenza è difficile, non possiamo affrontarlo con una formazione che ha un’età media di vent’anni, piena zeppa di 2004 e 2003, senza uomini esperti della categoria. Il Ponsacco schiera in attacco il quarantaduenne Tavano, ex calciatore di serie A e un giocatore come Coralli (classe 1983), in difesa l’esperto Degli Esposti (1984) dirige con ordine le operazioni. Il Piombino resiste trenta minuti di fronte a simili avversari, comincia ad arretrare il baricentro, viene surclassato in difesa e subisce reti con una facilità disarmante. Non solo, quando si presentano le occasioni da rete non le sfrutta, mentre gli avversari sono cinici e determinati, fanno pressing, giocano aggressivi. I giovani nerazzurri appaiono remissivi, pare che scendano in campo consapevoli che perderanno e con una simile mentalità la sola cosa sicura è che quel che pensano accadrà. Pare che neppure si divertano, la partita domenicale è diventata una sofferenza, uno stanco e ripetitivo rituale da concludere prima possibile. Non ci resta che dire quanto sarebbe necessaria una virata d’orgoglio, una forza d’animo nuova, che potrebbe scaturire solo da situazioni nuove, non sappiamo quanto possibili. 

Crediamo che anche il povero Di Tonno, sommerso da troppe sconfitte, sia talmente sconfortato da non riuscire più a dare mordente alla squadra e a trasmettere una mentalità vincente. La sola cosa da non fare è la politica del tutto cambi perché niente cambi, altrimenti continueremo ad andare al campo per contare le reti subite e le sconfitte a ripetizione. Tramonta il sole sul Magona, come cadono le speranze di riscossa, i ragazzi in maglia nerazzurra escono a testa bassa, ancora una volta incaricati di svolgere un compito troppo grande per le loro possibilità. Forza Piombino, continueremo a soffrire con voi…