Attualità

Portici di notte silenziosi

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia un ricordo di Gordiano Lupi dedicato ai portici di via Petrarca e piazza Costituzione

Foto di Nataliya Samoylych

Portici silenziosi che di notte lasciate scorrere il tempo e non dormite, a volte penso ci sian giorni che la vita chiede di metterti da parte, tocca a lei scrivere le storie con magiche foto comparse in un istante. Portici cosce di mamma Piombino, canta un poeta di Bologna, che attraversate ormai soltanto il niente, partendo dal semaforo che fu di Vittadello e del Giuliani, fino al vecchio Bar Bristol del Puliti, per giungere al Bar Nuovo, dove giovani tifosi nerazzurri preparavano l’ultima trasferta del Piombino.

Tutto ha un nome diverso, le mie parole fantasmi d’una notte illuminata soltanto dai lampioni, ritagliano frammenti di troppa solitudine. Il club dei tifosi del Piombino, la tessera in un luogo ormai dimenticato, chiamato Il Torrione, pranzo al sacco, diretti in Garfagnana, Colle Val d’Elsa, Castellina in Chianti, la domenica partivamo in torpedone da piazza Costituzione, di buon mattino, sotto il porticato. Brulicava la vita in quelle strade, mentre apriva la fruttivendola Giovanna, adesso solo il Fossi, che al tempo giocava nel Piombino, con la maglia da stopper, incutendo timore agli avversari.

Se cammini per strade ormai deserte, trovi serrande abbassate, bar di cinesi, un ciclista del passato, il Veronesi che ormai ha abbandonato, il ricordo di fotografi scomparsi - il Migliorini di tanti compleanni! - , fruttivendoli arabi e fondi immensi che non chiudono le porte.

Resta poco del passato per una direttrice di Piombino, dove mio padre andava a passeggiare la domenica mattina, dove i fratelli Tomi vendevano televisori e lavatrici. Resta l’Amanti con i pasticcini, pure il Fornai ha chiuso in uno scrigno le foto del passato, restano banche e assicurazioni, rivendite d’oro, prestiti per tutti. Resta la pizza esotica con piatti messicani, un bar elegante, fondi sfitti, scomparso il negozio del Medda, norcino, terzino e presidente del Piombino.

Vago di notte lungo i Portici, arrivo in piazza Costituzione, immerso nel niente più assoluto, in quel prato verde dove morte son le carpe centenarie e i ponti olandesi ormai scomparsi. La farmacia comunale, un ristorante cinese serve sushi alla moda, più avanti l’Araba Fenice - resta solo il nome, i film non li noleggia più nessuno -, vende giornali e ricordi, dolci e generi alimentari.

Ricordo ai Portici pure la mia sezione arbitri, che fu di Piero Pepi e Aldo Bacci, il primo portiere nerazzurro, l’altro vecchio socialista, accanto al Bar Nuovo dei tifosi, quindi in via Turati, adesso pare che si sia trasferita, dove non so, dovrei andarla a cercare. Portici silenziosi che di notte lasciate scorrere il tempo e non dormite, fatevi custodi dei ricordi, nel silenzio d’un lento divenire, memoria della strada del passato, centro di città nuova, vita effervescente, tra le cosce frementi di mamma Piombino.

Foto di Nataliya Samoylych