Lavoro

"Ci saremmo aspettati iniziative più incisive"

Dall'Uglm alcuni dubbi rispetto a quale sia l'obiettivo del presidio alla portineria Jsw l'auspicio che l'iniziativa non si traduca in una passerella

Claudio Lucchesi, Rsu Uglm

"Sono mesi che proviamo a dire che c'è bisogno di mobilitarsi inascoltati dalle altre sigle sindacali. Abbiamo anche organizzato un presidio il 24 Febbraio in Largo Caduti sul Lavoro, presidio al quale altri sindacati hanno deciso di non partecipare. In un momento delicato e difficile come quello attuale, riteniamo di dover dire che ci saremmo aspettati molto di più". Parole della segreteria provinciale Uglm e della Rsu Jsw Uglm in merito al presidio permanente iniziato da Fim Fiom e Uilm alla Portineria Jsw Steel Italy. 

"Ci saremmo aspettati iniziative molto più incisive. Si mette un gazebo dentro la portineria, immaginiamo dopo aver chiesto il permesso all'azienda. Dunque contro chi si sta protestando? Contro una proprietà che in due anni e mezzo sta facendo cadere a pezzi uno stabilimento? Contro un Governo che non ha ancora convocato l'azienda e le parti sociali a Roma? O contro l'Amministrazione locale? - hanno commentato - Si dice chiaramente di non volere solidarietà da altri soggetti, sindacati o associazioni. Si vuole dividere la protesta invece di unirla, come sarebbe saggio e giusto fare? Un comunicato, quello di Fim Fiom e Uilm, che ci lascia molto perplessi, anzi delusi e amareggiati". 

"Come Uglm abbiamo sempre supportato e supporteremo sempre qualsiasi tipo di iniziativa volta ad attirare l'attenzione sulla vertenza Jindal. In questo caso però, abbiamo dei dubbi quantomeno su quale sia l'obiettivo della protesta. Ci auspichiamo che l'iniziativa non si traduca solo in una passerella".