Attualità

"Primo maggio, abbiamo poco da festeggiare"

Per il segretario generale Cgil Livorno questa festa dei lavoratori mette di fronte a una profonda crisi che non lascia spazio a festeggiamenti

"Il primo maggio è la festa dei lavoratori, ma purtroppo nella nostra provincia abbiamo poco da festeggiare, 5.050 persone sono sotto ammortizzatori sociali difensivi, cassa integrazione, oltre 19000 sono dovuti ricorrere a strumenti di sostegno a reddito, ASPI, Naspi, mobilità e altri con il 15 di aprile hanno perso ogni forma di sostentamento, mobilità in deroga per 3 mesi per le aree di crisi, e quindi sono senza reddito".

Così Fabrizio Zannotti il segretario generale Cgil Livorno ha commentato questo primo maggio.

"A 2 anni dalla individuazione nella nostra Provincia di ben due aree di crisi complessa, area Livornese e area Val di Cornia/Piombino, un record in Italia, la situazione non è migliorata, anzi l’elenco delle aziende che chiudono aumenta, l’emorragia silenziosa di perdita di posti di lavoro non sembra avere fine".

"Gli accordi di programma, con oggettive differenze tra Livorno e Piombino, almeno sugli investimenti pubblici nel porto, sono al momento fermi, i Piani di Riconversione industriale stanno dando risultati insoddisfacenti rispetto agli obbiettivi iniziali, basti pensare che siamo passati da 1100 possibili posti di lavoro a 150 e, con ogni probabilità, caleranno ancora". 

Dalla vertenza Grandi Molini Italiani non è l'unico esempio in provincia, ma anche a Piombino "dove i continui rinvii di Aferpi hanno spinto l’indotto ex Lucchini alla soglia della povertà, perché è di questo che si parla, e l’incertezza rischia di far saltare anche gli ammortizzatori sociali difensivi, di cui usufruiscono i lavoratori diretti", ha concluso Zannotti.