L’ASL Toscana nord ovest, in riferimento alle sollecitazioni dei sindaci della Val di Cornia, ha confermato che l’attività del pronto soccorso dell’ospedale di Piombino è garantita in tutte le fasce orarie, con un modello organizzativo costruito sulla base dei dati effettivi di accesso.
L’analisi dei flussi di ingresso nelle diverse fasce orarie ha infatti evidenziato che nelle prime ore del mattino e nelle ore serali si registra stabilmente un numero di accessi sensibilmente inferiore rispetto al resto della giornata. L'Ausl ha fornito un esempio degli accessi nelle diverse fasce orarie: con una media giornaliera di 52 accessi, dalle 8 alle 14 si contano 22 accessi, 17 dalle 14 alle 20 e 13 dalle 20 alla mattina dopo. Per quanto riguarda il pomeriggio una media quindi di 3 pazienti l’ora e di circa 1 all’ora durante la notte.
“Sulla base dei dati di accesso è stato rimodulato il turno dei medici – ha spiegato Paolo Carnesecchi, direttore del dipartimento di emergenza e urgenza, area critica e blocchi operatori della ASL Toscana nord ovest - garantendo la copertura sulle 24 ore. Questa scelta consente di garantire la presenza necessaria nelle fasce di maggiore affluenza, mantenendo comunque una copertura continuativa nelle ore di minor carico, senza alcuna riduzione dell’offerta assistenziale. Si tratta di una riorganizzazione basata esclusivamente su criteri di efficienza, sicurezza e aderenza ai bisogni reali dell’utenza. Infatti, sulle 24 ore è sempre presente un medico e, dalle 10 alle 18 il turno è raddoppiato, fascia oraria in cui i flussi risultano più elevati”.
“Mi preme sottolineare – ha continuato Carnesecchi – che l’ospedale di Piombino rappresenta una realtà d’eccellenza nell’applicazione dei percorsi fast-track, che permettono a circa il 10% dei pazienti ogni giorno di essere inviati direttamente allo specialista più appropriato senza dover attendere in pronto soccorso. Questo modello garantisce già tempestività, appropriatezza clinica e riduzione dei tempi di attesa per specifiche condizioni che non richiedono un percorso di emergenza tradizionale. Come sempre continueremo a monitorare con attenzione i flussi e l’andamento delle attività mantenendo la massima disponibilità al confronto con i sindaci dei singoli Comuni e ribadiamo che è nostra intenzione valorizzare le realtà sanitarie decentrate”.