Politica

Dal Pci la difesa per il punto nascita di Piombino

Il Pci ha sottolineato l'importanza dell'ospedale di Villamarina non solo per la Valdicornia ma anche per le Colline Metallifere

"Ai grandi annunci di potenziamento dei presidi ospedalieri periferici e di rafforzamento dei servizi territoriali, fatti in campagna elettorale dai vertici politici e istituzionali della Regione, nei fatti si susseguono tagli e riduzioni dei servizi che vanno a colpire le zone periferiche". E' questa la fotografia scattata da Luigi Moggia e Luciano Fedeli per le segreterie delle Federazioni Pci di Livorno e Grosseto rispetto alla sanità puntando la lente sull'ospedale di Piombino.

"Così per gli ospedali di zona di Massa Marittima e Piombino alla teoria del potenziamento seguono invece riduzione delle attività, reparti, personale. - hanno spiegato - E se gli ospedali non gioiscono i territori non sono da meno. Per fare solo un esempio, nelle due province, è dal 2014 che si attende l’istituzione delle famose Case della Salute che avrebbero dovuto sostenere prestazioni territoriali adeguate e potenziate per rispondere ai bisogni dell’utenza anche in alternativa agli ospedali. Nulla di tutto questo. Si è invece provveduto a creare carrozzoni mastodontici e inefficienti, accorpando zone distretto che non hanno fatto altro che allontanare l’offerta dai bisogno dei cittadini, aumentare i processi burocratici e tempi di attesa senza produrre effetti positivi o benefici sulla popolazione".

A Piombino va avanti da 14 giorni il presidio promosso dal sindaco Francesco Ferrari davanti all'ospedale Villamarina per ottenere risposte da Asl, Regione e Ministero per il destino del punto nascita.

"Ma le istituzioni che cosa fanno sulla chiusura del punto nascita a Piombino? Nulla, tutte allineate nelle volontà calate dall’alto. Ed il Pd cosa fa? Resta a guardare e a discutere sugli assetti cercando di togliere spazi di potere alla destra perché il problema principale sembrano diventate le poltrone rispetto alla salute dei cittadini e, in questo caso, quella delle mamme e dei bambini. Chiudendo Piombino - hanno aggiunto - tra Cecina e Grosseto non sarà previsto nessun punto di riferimento ospedaliero e territoriale ben strutturato a servizio della popolazione che fa riferimento all’area materno-infantile. Fondamentale sarebbe una presa di posizione dei sindaci della Val di Cornia, così lo sarebbe opportuna una presa dei sindaci delle Colline Metallifere anche perché questa zona ha già dato troppo in termini di tagli dell’area materno-infantile e Piombino resterebbe un punto di riferimento importante per tutta l’area. Infatti per la maggior parte dei cittadini delle Colline Metallifere è più facile raggiungere Piombino che Grosseto sia per distanza che per i tempi di percorrenza. Alcuni esempi: Follonica dista 26 km da Piombino e 50 da Grosseto, Massa 44 da Piombino e 48 da Grosseto, Monterotondo 45 da Piombino e 58 da Grosseto". 

"Noi del Pci vogliamo che la sanità sia quel diritto previsto dalla Costituzione: universale, accessibile e gratuito per tutti e non semplice operazione di costi e ricavi imposti dai mercati e dalle politiche messe in campo in questi anni dai governi nazionali, regionali e accettate dalle istituzioni locali. - e hanno concluso chiedendo - Basta quindi agli annunci-promessa e chiarezza da parte della politica che decida e dica se vuole continuare a occuparsi di poltrone e tagliare il diritto alla salute o se preferisce lottare per i servizi e stare dalla parte dei cittadini, in questo caso delle cittadine e dei loro figli, gli anelli più deboli e meno rappresentati della società ma quelli più importanti perché ne sono il futuro".