Attualità

Rete antirazzista, la testimonianza di tre amici

Dopo i fatti accaduti in Nuova Zelanda, in Sri Lanka e a Termini, i tre amici di Piombino hanno voluto allontanare ogni possibile strumentalizzazioni

Riceviamo e pubblichiamo il messaggio ricevuto da Alassane Ndiaye, Paolo Gianardi, Ndiaga Tall. Sono tre amici che vivono a Piombino, due musulmani sunniti, l'altro cristiano protestante. 

"Abbiamo partecipato con sofferenza comune al lutto dell'umanità intera per le stragi di musulmani in Nuova Zelanda e di cristiani nello Sri Lanka. Leggiamo con amarezza che alcuni ministri della Repubblica italiana tentano di strumentalizzare a fini elettorali, in chiave di scontro di civiltà, quelli che sono gravi episodi di guerra fra poveri, come quello avvenuto alla stazione Termini di Roma. Noi vogliamo invece testimoniare insieme che insieme ci ritroviamo regolarmente alle riunioni della Rete solidale e antirazzista. Che insieme abbiamo pregato il Dio di Abramo, di Mosé, di Gesù e di Mohammad, in occasione della festività islamica del Gran Magal di Touba, e che lo faremo ancora".