Politica

Rifiuti, chiude l'inchiesta ma riprende lo scontro

I forti dubbi sulla strategia degli ambiti, promossa dal Pd si traducono nel disegno di legge sull'Economia circolare del M5s

Foto di repertorio

Chiusa l'inchiesta sulla maxi-gara per l'appalto della gestione dei rifiuti nell'Ato Sud (leggi l'articolo consigliato), il Movimento 5 Stelle torna a denunciare "l’assurdità di un modello gestionale basato su un ente inutile ed un ambito troppo grande per portare effettive sinergie, oltre al clamoroso conflitto di interesse che si delinea quando il soggetto titolare della raccolta dei rifiuti è lo stesso titolare dello smaltimento". 

In Val di Cornia si riaccende lo scorso M5s e Pd. "Le amministrazioni della Val di Cornia, nell’ambito di una strategia fortemente promossa dal Pd e che si è rivelata uno dei più grandi fallimenti visti in questa regione, - viene spiegato in una note dei pentastellati - hanno portato il nostro territorio all’interno di questo sistema, promettendo ai cittadini un sevizio migliore, tariffe più basse ed una gestione ambientalmente più sostenibile del ciclo dei rifiuti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti quindi non vale la pena di commentarli, ma vale invece la pena di sottolineare come le tariffe siano andate aumentando e continueranno a farlo sulla base di un contratto che prevede aumenti programmati e quantitativi minimi di rifiuti da fornire agli impianti". 

Dopo la proposta non accolta del sindaco di Suvereto Giuliano Parodi, i 5 Stelle di Piombino rilanciano la proposta di bloccare cautelativamente gli aumenti programmati relativi al costo del servizio rifiuti.

Intanto il Movimento 5 Stelle ha presentato il proprio disegno di legge sull’Economia Circolare, che se attuato, rivoluzionerebbe in positivo l’intero sistema di gestione dei rifiuti toscano e che è basato su presupposti diametralmente opposti agli attuali: piccoli ambiti e separazione netta fra il soggetto titolare della raccolta e chi gestisce lo smaltimento.