Politica

Rifiuti porta a porta, il consiglio di ripensarci

Gelichi (Ascolta Piombino): "Impostazione radicale, una visione puramente ideologica e miope di chi ha scelto questo metodo"

"Finalmente sappiamo qual è l’obiettivo di quest’Amministrazione sulla raccolta dei rifiuti, senza alcuna discussione con la cittadinanza, come invece avevano promesso in campagna elettorale, attraverso incontri periodici, hanno deciso: raccolta porta a porta in tutto il territorio comunale per aumentare la percentuale di differenziata e per limitare l'abbandono principalmente vicino ai cassonetti, tutto entro il 2021". Lo ha sottolineato Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino a seguito di alcune dichiarazioni dell'assessora all'Ambiente Carla Bezzini.

"Quindi immaginiamoci un bidone al giorno fuori a ogni esercizio commerciale che senso estetico può conferire e che puzza, immaginiamoci cosa ne penseranno i turisti in estate. Pensiamo un attimo ai condomini con il loro numerosi bidoni di umido al caldo estivo, che bellezza. - ha commentato Gelichi - Aggiungiamo che il porta a porta non comporta alcuna riduzione della Tari e non rappresenta nessun incentivo per la diffusione della raccolta differenziata; viceversa è un metodo che incentiva quei cittadini che hanno la tendenza ad abbandonare i rifiuti al di fuori dei cassonetti, oggi attenuata proprio dal fatto che ancora ci sono i cassonetti, per cui assistiamo a migrazioni di rifiuti con l’auto". 

"E’ ormai noto che dove si é proceduto all’implementazione del sistema porta a porta, si sono verificati abbandoni di rifiuti, purtroppo per assecondare una visione puramente ideologica e miope di chi ha scelto questo metodo, a Piombino sarà un disastro", ha proseguito Gelichi suggerendo la via dei cassonetti intelligenti che pesano i rifiuti conferiti, ne verificano il volume, il grado di umidità e avvisano il gestore quando sono pieni, permettendo così un regolare servizio di svuotamento. 

"Questo sistema ha dimostrato di essere uno strumento efficace per l’incremento della raccolta differenziata e i cittadini pagano solo quanto producono effettivamente; - ha spiegato - funziona a Bologna, a Verona e si sta diffondendo in Piemonte in Lombardia e in Emilia Romagna come in Toscana, è la tecnologia che avanza. Quindi noi consigliamo riflessione e gradualità, piuttosto che questa impostazione radicale e ideologica sulla raccolta dei rifiuti".