Cambio di rotta sul futuro della nave rigassificatore Italis Lng nel porto di Piombino? Per l'Appello per il lavoro e lo sviluppo sembrerebbe di sì vista la piega che ha preso il dibattito pubblico locale.
"Diversi soggetti, che possiamo definire, senza indugio, qualificati, si stanno esprimendo con coraggio, sottolineando l’importanza dell’impianto di rigassificazione, sia per il ruolo che assume nell’ambito della sicurezza energetica nazionale, che localmente per l’economia del porto di Piombino, sino alle potenziali ricadute che potrebbero derivare per il territorio dalla sua permanenza nel lungo periodo. - hanno commentato - Non sarà sfuggito che l’intervento nel dibattito è di soggetti imprenditoriali competenti per funzione e per esperienza diretta, che, certamente non parlano per sentito dire, e che non possono essere liquidati con superficialità dalla politica e dalle Istituzioni. Il tutto in un momento durante il quale, anche se a qualcuno può sembrare incredibile, le difficoltà dei diversi settori economici del nostro territorio stanno emergendo con tutta la loro forza, mettendo a nudo la debolezza di un sistema economico, che non abbia al suo interno una forte componente industriale".
Per l'Appello per il lavoro e lo sviluppo le condizioni sono cambiate.
"In primis l’impianto di rigassificazione sta lavorando da oltre un anno e mezzo e gli improvvidi annunci di prossime catastrofi, dal raffreddamento dell’acqua del mare, alla scomparsa dei turisti con blocco dei traghettiper l’Elba, sino alla moria dei pesci e delle cozze, al declino inesorabile del santuario dei cetacei, si sono rivelati inesorabilmente, oltre che nocivi per l’immagine della città, completamente infondati e fuori contesto, sino al punto che neanche le cassandre dei comitati del no a tutto sembrano crederci ancora. - hanno proseguito - E’ invece emerso che, la presenza di 4 rimorchiatori h24, sono una garanzia di sicurezza per l’intero plesso portuale. Inoltre, sta divenendo chiaro a tutti, che il progetto Metinvest-Danieli, è divenuto imprescindibile per il rilancio dell’intero distretto industriale; il suo fallimento potrebbe generare disastrosi effetti a catena in un sistema già molto precario. Un ulteriore elemento riguarda la fabbrica più antica del nostro territorio, Liberty Magona, attualmente in fase di vendita, che sta attraversando un momento molto delicato per il suo futuro e per quello dei lavoratori che ne fanno parte. Peraltro, è ormai piuttosto evidente che il futuro della Magona è, potenzialmente, legato a quello di Metinvest-Danieli, per le importanti sinergie che ne potrebbero nascere, avendo produttore e utilizzatore di coils a distanza di poche centinaia di metri. In questo ambito, si inserisce anche l’investimento di Jsw Steel Italy per la realizzazione del nuovo treno rotaie: un progetto che potrebbe dare una dimensione di futuro anche a questa realtà imprenditoriale. In ultimo, ma certamente non per importanza, c’è il completamento delle infrastrutture portuali, da effettuarsi tenendo conto delle realtà imprenditoriali attuali (che non possono essere penalizzate) e future, della viabilità stradale e ferroviaria; tutti interventi da effettuarsi con finanze pubbliche e che dovranno essere dettagliati nella definizione dell’accordo di programma tra le Istituzioni. Il quadro è certamente complesso, ma l’imperativo deve essere quello di procedere con prudenza, scevri da condizionamenti, con rapidità, e evitando di commettere errori".
"Ci auguriamo - hanno concluso - che il clima di collaborazione istituzionale registrato sino ad oggi prosegua, con un ruolo di primo piano assegnato all’amministrazione comunale, che dovrà avere cura di tenere insieme, all’interno del medesimo progetto di sviluppo del territorio, tutte le componenti, rigassificatore compreso, in una chiave prospettica che porti sul territorio le massime ricadute possibili. Solo in questo modo sarà possibile porre delle solide basi per un futuro migliore del nostro territorio".