RIGASSIFICATORE

"Migliorare il memorandum, non bloccarlo"

I sottoscrittori dell'Appello per il Lavoro e lo Sviluppo a Piombino fanno notare come questo significhi rinunciare a 800 milioni di investimenti

Il porto di Piombino

Mentre Piombino rientra tra le realtà toscane con un incremento record dello stato di povertà, i sottoscrittori dell’Appello per il Lavoro e lo Sviluppo a Piombino fanno notare come i 33mila euro del ricorso al Tar potevano essere spesi per scopi più nobili. Gli stessi sottoscrittori, inoltre, fanno notare come impedire l’attuazione del memorandum, presentato dalla Regione Toscana, vorrebbe dire rinunciare un piano di investimenti pari a circa 800 milioni di euro per Piombino e il comprensorio.

"Un piano che si pone l’obiettivo di dare un forte impulso al rilancio del mondo del lavoro, dal settore industriale, con la riduzione dei costi energetici del 50%, prevista anche per le famiglie, alla logistica portuale, con 145 milioni di euro di investimenti, al turismo, alle bonifiche ambientali e all’economica del mare, oltre a risolvere importanti criticità infrastrutturali. - hanno sottolineato in una nota - In altri termini, invece di protestare per cercare di migliorare il memorandum, di agevolarne la rapida attuazione, ad esempio adottando metodologie di natura commissariale, allo scopo di alleviare la pesantissima crisi che ci attanaglia, ci si adopera per bloccare un ingente investimento pubblico per la promozione dello sviluppo e del lavoro, in un contesto piuttosto serio e preoccupante, in quanto suscettibile di ulteriori peggioramenti".

"Nell’arco di circa un decennio - hanno commentato - siamo passati dalla memorabile manifestazione dal titolo Piombino non deve chiudere a Piombino può anche chiudere, ovviamente senza alcuna proposta alternativa e con buona pace di chi quella crisi la sta subendo".