RIGASSIFICATORE

Rigassificatore, “no a retorica compensazioni”

Callaioli e Pacchini (Unione Popolare): “Lo Stato ha l’obbligo di completare la 398. Le bonifiche dei territori inquinati sono obbligatorie per legge”

Fabrizio Callaioli

“Ancora una volta chi governa torna a tentare di ingannare i piombinesi con la storia delle compensazioni. Premesso ciò, troviamo veramente insopportabile la retorica delle compensazioni. Il termine stesso prelude un danno; se infatti il rigassificatore non lo fosse, quale motivo avrebbero, il governo centrale e quello toscano, di addolcirci con le promesse di compensazioni?”.

Parole di Fabrizio Callaioli, candidato al plurinominale del Senato per Unione Popolare e Francesca Pacchini, candidata all’uninominale della Camera per Unione Popolare, in merito alla questione del progetto di messa in funzione della nave rigassificatore nel porto di Piombino ribadendo comunque la contrarietà ai rigassificatori tout court.

“Ma l’errore fondamentale risiede nel propagandare come elargizioni quelle che sono invece realizzazioni dovute alla comunità piombinese. - hanno aggiunto - Il completamento della SS398 è promesso da decenni, è in fase di realizzazione la penultima parte e soprattutto è un’opera necessaria per Piombino, per il suo porto e per l’Isola d’Elba. Lo Stato ha l’obbligo di completare questa infrastruttura. Le bonifiche dei vasti territori inquinati da oltre un secolo di siderurgia sono obbligatorie per legge. Uno Stato deve provvedere alla bonifica di territori pericolosamente inquinati, sia per tutelare l’ecosistema e le falde acquifere, sia per consentire il riutilizzo di quelle aree immense nell’ottica di una ripartenza economica. E quest’obbligo è ancora più stringente se chi ha inquinato è proprio lo Stato, che con le acciaierie di Piombino ha ottenuto le rotaie per le ferrovie di tutto il paese”. 

“Sono decenni che la comunità piombinese attende queste opere, ed ora - hanno concluso - i governi pretendono di venirci a vendere ciò che è dovuto, come un gentile contraccambio per qualcosa di pernicioso. E’ ora di cambiare strada”.

I due candidati hanno inoltre ribadito la contrarietà a tutti i rigassificatori, non solo a quello progettato per Piombino “per motivi universalmente ecologisti, perché producono gas 5 volte più costoso di quello proveniente dal gasdotto, e perché - hanno spiegato- le fonti rinnovabili sono una alternativa da praticare immediatamente e non fra anni, come vogliono invece le multinazionali degli idrocarburi”.