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Rigassificatore e sicurezza, chiesti più dettagli

Durante l’assemblea pubblica sono stati esposti gli aspetti tecnici e le criticità del progetto della nave gasiera nel porto di Piombino

Il porto di Piombino

Ipotesi rigassificatore a Piombino, questo tema ha animato l’assemblea pubblica di martedì pomeriggio al Centro Giovani durante la quale il sindaco Francesco Ferrari ha illustrato le informazioni tecniche e oggettive in suo possesso che hanno portato la giunta a dire no alla nave gasiera nel porto di Piombino.

Come spiegato dal sindaco Ferrari il progetto presentato prevede una nave gasiera di 300 metri ormeggiata in banchina per un periodo indicativo di 3 anni. Questo per dare una risposta immediate alle esigenze del paese e al contempo avviare un percorso autorizzativi per collocare fuori dal porto di riferimento un impianto fisso, non a 12 miglia dalla costa come quello di Livorno ma a 3 miglia dal porto. A questo si aggiunge la necessità per la società che si occupa del progetto di collegare la nave alla rete del gas nazionale; ciò si traduce nella realizzazione di una tubazione sotterranea, che potrebbe attraversare l’area del Sin, da collocare tra i 5 e i 7 metri di profondità.

Oltre a questi aspetti, il progetto così come è stato illustrato potrebbe avere ripercussioni sulle attività che insistono nell’area portuale. La nave gasiera preve un sistema di raffreddamento in mare, elemento che preoccupa per le conseguenze ambientale e per le attività di itticoltura. E ancora, durante i 3 anni di sosta della nave, questa dovrà essere rifornita da una nave simile che arriverà nel porto di Piombino una volta a settimana e sosterà per circa 48 ore per le operazioni necessarie. Si è parlato infine di un raggio tra i 250 e i 500 metri di sicurezza attorno alla nave dove non possono essere eseguite altre azioni. 

Tutti questi elementi hanno spinto il sindaco ha incontrare associazioni e istituzioni a partire dai sindaci della Val di Cornia, ma anche dell’Elba e di Follonica per illustrare il quadro della situazione e esternare tutte le perplessità.

“Tutte queste circostanze ci hanno condizionato non poco. - ha commentato il sindaco Ferrari - All’inizio non abbiamo detto no, ma questi dettagli pregiudicherebbero questa città. Non solo per la sicurezza e l’inquinamento, ma anche per l’impatto negativo sull’economia cittadina”. 

Diversi gli interventi dei cittadini, associazioni e comitati che hanno evidenziato le conseguenze ambientali ed economiche, chieste anche maggiori chiarimenti sul fronte sicurezza considerata la vicinanza del porto con le attività che insistendo nello stesso e con il resto della città. Il sindaco Ferrari ha spiegato che in base alle informazioni fornite da Snam si ritiene che non si applicherebbe la legge Seveso sugli incidenti rilevanti perché quello proposto è un impianto mobile.

A chi sostiene che quella del rigassificatore potrebbe essere una occasione per Piombino per ottenere dal Governo l’attenzione che la città attende per il suo rilancio e le bonifiche, il sindaco Ferrari ha chiarito subito di non voler fare alcun baratto con qualcosa che a Piombino spetta di diritto.

“Il sindaco fa gli interessi di una comunità”, ha concluso il sindaco sottolineando l’importanza del territorio.