RIGASSIFICATORE

"Lavorare su compensazioni prima che sia tardi"

Da Ascolta Piombino il timore che il caso rigassificatore faccia la fine del caso della discarica Rimateria

"Il tema rigassificatore a Piombino è partito come al solito, con una forte base di contestazione difficilmente controvertibile ma soprattutto con una posizione già definita, senza alcuna possibilità di concertazione. No al rigassificatore e guai a parlare di compensazioni. - ha esordito Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino - La politica locale dopo un inizio incerto non si è fatta sfuggire l’occasione di cavalcare la tigre del consenso. Le posizioni del popolo, di solito radicali, dovrebbero essere filtrate e mediate da chi si assume posizioni di responsabilità generale, come chi governa, almeno fino a che esisterà la democrazia rappresentativa. Purtroppo abbiamo già visto gli effetti del populismo, a Piombino con Rimateria, dove le posizioni del 'deve chiudere Rimateria' hanno portato non solo a far restare insoluti i problemi ambientali, come le discariche abusive Li53 e 36 ettari, ma a trovarci con un ambizioso piano industriale della nuova proprietà, Rinascenza Toscana, con annesso ampliamento dei volumi di discarica; questa volta però senza il controllo pubblico, perché la società entrante non è partecipata come Rimateria ma totalmente privata. Altro esempio lo troviamo in Puglia con il gasdotto Tap, dove solo oggi si presenta una proposta di legge diretta a disporre compensazioni territoriali, peraltro sempre offerte dalla società realizzatrice e mai accettate dalla classe politica, con la proposta di trasferirle in natura di sconto sulle bollette del gas delle famiglie pugliesi; una misura compensativa di natura territoriale come previsto dalla legge statale 239 del 2004".

"Il tema non è quello di schierarsi, - ha proseguito il portavoce di Ascolta Piombino Gelichi - come va di moda oggi, salvo cambiare subito sponda col vento che gira. Il tema dovrebbe essere il rilancio di un territorio depresso sotto il profilo economico come quello sociale e non è vero che Piombino sta lentamente rialzando la testa, chi lo dice lo fa solo per opportunità politica. Nel caso che si decida che non c’è alternativa per il rigassificatore a Piombino, ci sono tutte le premesse per iniziare a lavorare seriamente sulle compensazioni, prima che sia troppo tardi, dopo potremmo trovarci in una posizione di svantaggio contrattuale". 

La proposta? "Intanto dobbiamo chiedere almeno un 80% di sconto sulle bollette di gas e luce, per poter pagare almeno le cifre di un anno fa, un’iniziativa estesa a tutte le famiglie indipendentemente dal reddito e a tutte le attività commerciali e imprenditoriali. Non solo, sarà necessario ottenere i contributi necessari per terminare l’espansione del porto, sarà fondamentale rafforzare la posizione siderurgica oltre che dotarsi di quelle infrastrutture viarie e ferroviarie indispensabili per qualsiasi potenzialità di impresa futura. Altri finanziamenti saranno necessari per mettere in sicurezza le discariche e avviare quel percorso di rigenerazione urbana che potrebbe sottrarre terreno alla fabbrica per nuovi insediamenti produttivi, parcheggi scambiatori, parchi pubblici e opere pubbliche per il restyling della città".