RIGASSIFICATORE

Rigassificatore, lente sull'accordo Usa per il GNL

Piombino Domani: "Al sindaco chiediamo dunque chiarezza, coerenza e onestà nel dibattito pubblico. Non servono battaglie di facciata"

"L’Italia aumenta l’importazione di GNL americano: un passo assurdo dal punto di vista ambientale ed economico". Parole del gruppo Piombino Domani commentando la dichiarazione congiunta tra il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Segretario all’Interno USA Doug Burgum, e l’Ambasciatore americano Tilman Fertitta, che sancisce l’aumento delle importazioni italiane di gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dagli Stati Uniti.

"Questo accordo - hanno proseguito - prevede anche il potenziamento delle capacità di rigassificazione in Italia, ribadendo implicitamente la permanenza del rigassificatore nel porto di Piombino ben oltre i tre anni stabiliti nell’intesa iniziale. L’assurdità di questa scelta è duplice. Dal punto di vista ambientale, incrementare la dipendenza dal gas naturale, una fonte fossile altamente inquinante, rappresenta un chiaro passo indietro rispetto alla necessità urgente di una vera transizione energetica basata sulle fonti rinnovabili e sul contenimento delle emissioni. Dal punto di vista economico, questa decisione espone il Paese a rischi e costi crescenti in un contesto globale sempre più orientato all’abbandono del fossile".

"Il sindaco di Piombino, che dovrebbe essere la voce vigile del territorio, continua invece a mantenere un atteggiamento contraddittorio e ambiguo, cercando di trarre vantaggio da una situazione imposta dal governo senza chiarezza né responsabilità evidenti. - hanno evidenziato da Piombino Domani - Firmare lettere e partecipare a messinscene non basta: ciò che serve è una chiara assunzione di responsabilità, una proposta alternativa concreta e la richiesta di compensazioni reali per i cittadini e per il territorio. Senza questo, il ruolo istituzionale perde di significato e si trasforma in mero opportunismo. In un momento in cui il mondo e l’Italia dovrebbero investire in impianti solari, eolici, agrivoltaici, eolico galleggiante e altre soluzioni rinnovabili, si sceglie invece di rafforzare le infrastrutture per un combustibile fossile in declino, rallentando così la tutela dell’ambiente e la crescita sostenibile del Paese. Chiediamo dunque chiarezza, coerenza e onestà nel dibattito pubblico e nelle scelte politiche. Non servono battaglie di facciata, ma competenze reali, rispetto per i territori e strategie ambientalmente responsabili", hanno concluso.