RIGASSIFICATORE

“Non vogliamo essere catastrofici, ma rischio c’è”

Lavoro & Ambiente ribadisce il no al rigassificatore: “Nel nostro nel porto, piccolo ma intensamente trafficato, il rischio c'è sempre”

Foto di repertorio

“Ieri in porto a Piombino c'è stato un incendio su una nave. Purtroppo queste cose succedono, in ogni porto, e sono possibili su ogni nave. Il più delle volte questi incidenti passano inosservati, perché privi di conseguenze rilevanti; a volte, come in questo caso, vengono riportati dalla cronaca perché purtroppo sono stati coinvolti i lavoratori, alcuni dei quali hanno riportato ustioni e ferite, lavoratori ai quali va il nostro pensiero e la nostra solidarietà. Come tutti, anche noi ci chiediamo cosa sarebbe successo se in porto ci fosse già stato il rigassificatore, con il conseguente traffico di gas e navi metaniere. E come tutti non lo sappiamo, perché la Snam in quel ponderoso faldone che insiste a chiamare progetto queste risposte non le da”.

È la lista civica Lavoro & Ambiente a evidenziare le possibili conseguenze di un incendio nel porto di Piombino (leggi qui sotto gli articoli collegati).

“Il molo di destinazione della nave dista meno di 200 metri dal molo in concessione alla Piombino Logistics. Oppure se l'incendio fosse stato più esteso di quello di ieri. Sappiamo anche che non esiste una postazione dei vigili del fuoco nel porto e che per la messa in sicurezza definitiva della nave su cui si è verificato l’incendio, è stato necessario l’arrivo di mezzi e di rinforzi da Livorno. Noi non vogliamo essere catastrofisti, non vogliamo parlare di potenza di 30 bombe atomiche. Ci basta la consapevolezza che nel nostro nel porto, piccolo ma intensamente trafficato, il rischio c'è sempre, per un corto circuito, un errore umano, una scintilla, un attentato, uno sversamento, un imprevisto qualsiasi. E nessuno può escluderlo, tanto meno le carte presentate da Snam”.

“Per questo - hanno concluso - diciamo con ancora più forza e convinzione no al rigassificatore”.