RIGASSIFICATORE

Rigassificatore, nuovi dubbi sul trasloco

Dalla Commissione Europea i dubbi sul trasferimento della nave rigassificatore Golar Tundra da Piombino a Vado Ligure

Emergono altri dubbi sullo spostamento della nave rigassificatore Golar Tundra dal porto di Piombino al largo della costa di Vado Ligure. Questa volta a esprimerli è la Commissione Europea che, rispondendo all'interrogazione della capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo Tiziana Beghin e la collega Maria Angela Danzì.

“La nostra battaglia contro lo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure continua e trova un alleato importante. Come avevamo paventato nella nostra interrogazione, la Commissione europea ha infatti confermato che la valutazione d'incidenza per progetti di tale portata è obbligatoria e deve escludere qualunque tipo di pericolo per i siti di Natura 2000. Nel caso non li escluda, lo Stato è chiamato a valutare delle opzioni alternative. - hanno spiegato le europarlamentari Beghin e Danzì - Ancora una volta ribadiamo che la decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure è inaccettabile. I cittadini non lo vogliono perché avrà un innegabile impatto sul turismo e perché danneggerà diversi siti protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità. Persino il soggetto attuatore, l’ENI, in audizione ad Arera ha ammesso che il trasferimento del rigassificatore a Vado è antieconomico (leggi qui l'articolo collegato). Lo Stato italiano, tramite Commissario governativo Toti, ha preso una decisione senza una vera valutazione d’impatto che possa escludere a priori danni ambientali e quindi in violazione del principio di salvaguardia. Se non si vuole rischiare un braccio di ferro con l’UE e la conseguente apertura di una procedura d’infrazione, Toti metta in pausa il progetto e inviti il governo a trovare soluzioni alternative, ambientalmente ed economicamente più sostenibili fuori dal territorio della Regione Liguria”.

Un invito a riflettere su tale decisione anche dall'europarlamentare del Partito Democratico Brando Beniferi. "La Commissione Europea ha colto l’occasione di questa ulteriore interrogazione per ribadire in modo chiaro, riferendosi espressamente alla risposta già data lo scorso 7 Novembre a quella da me depositata, che il governo italiano e la giunta ligure devono garantire il rispetto della direttiva Habitat e delle correlate normative ambientali. - ha detto - Questa verifica non ci sembra essere stata fatta accuratamente e il rischio quindi, al netto di tutte le altre valutazioni, è anche quello di agire in violazione del diritto UE e poi doversi fermare. Credo sia il caso che Toti rifletta bene”.