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Discarica, "con le piogge rischi moltiplicati"

La Piazza Val di Cornia preoccupato per il silenzio attorno alle questioni che riguardano la discarica dopo il fallimento di Rimateria

La discarica di Piombino

"Per la politica sembra ormai giunto il momento di spostare l'attenzione su altri temi, ma l'annuncio di svolte epocali, di cambi marcia, il fascino del palco e dei riflettori nel tempo non possono sottrarre gli amministratori alla verifica di ciò che viene effettivamente fatto e di ciò che non viene fatto", così il gruppo La Piazza Val di Cornia è intervenuto rispetto alla situazione della discarica dopo il fallimento della società Rimateria che la gestiva.

"Sono stati ufficialmente denunciati, a seguito di una ispezione di Arpat, i gravi e immediati pericoli derivanti da una carente gestione della discarica: - hanno ricordato dal gruppo - la fuoriuscita del biogas direttamente dalla superficie della discarica, che presenta zone scoperte; alcuni pozzi del biogas non collegati all'impianto di estrazione e trattamento; il mancato funzionamento dell'impianto di trattamento del biogas (che quando va bene viene semplicemente bruciato in torcia); i livelli del percolato in più moduli e nella vasca di raccolta non mantenuti al di sotto del livello di guardia; le possibili lesioni del telo di fondo delle discariche gestite da Rimateria, ecc. Com'è possibile che nulla succeda?". 

Intanto La Piazza ha fatto richiesta ad Arpat per per conoscere l'esito dell'ultima ispezione.

"Con l'arrivo delle piogge i rischi si moltiplicano: - ha proseguito il gruppo - aumenta la produzione di percolato e l'acqua che ruscella sulla parte di discarica non impermeabilizzata può andare a finire direttamente nel Fosso Cornia Vecchia. Chiediamo alla curatrice fallimentare: come intende operare per mettere subito in sicurezza gli impianti, visti i tempi lunghi della procedura fallimentare? La sua preoccupazione non può essere solo quella di vendere l'azienda; con i soldi che ha a disposizione deve iniziare a mettere in sicurezza le discariche".

Il gruppo La Piazza Val di Cornia si domanda il perché del silenzio da parte dei Comuni soci in merito a questa situazione. Infine, la richiesta di procedere ai tanto attesi carotaggi che, secondo il gruppo, potrebbero essere obbligati con una ordinanza sindacale. 

"La situazione dell'aria delle discariche Rimateria è talmente compromessa che la stessa discarica ex-Asiu sarebbe da includere all'interno del Sin. Visto il fallimento di Rimateria-Asiu, l'area dei cumuli di rifiuti siderurgici (LI53) potrebbe, al pari della 36 ettari (dove sono presenti altri cumuli), entrare all'interno del canalone previsto per la messa in sicurezza della falda", hanno concluso.