Politica

Rimateria, i 350mila euro e il giallo fideiussione

Sul futuro della polizza fideiussoria per Rimateria e sulla regolarità del procedimento si interroga il Movimento 5 Stelle

Non trova pace il percorso della discarica Rimateria. Dopo l'anticipo di cassa di 350mila euro alla società da parte del Comune di Piombino necessari al pagamento della polizza fideiussoria.

Come viene riportato in un articolo pubblicato dalla rivista online Spirito Libero risulterebbe che all'intermediario finanziario Finworld sia stata negata l'iscrizione all'albo dopo una richiesta della Banca d'Italia.

Sul futuro di Finworld, che ha chiesto una proroga, deciderà il Consiglio di Stato. Ma che fine farà la fideiussione per Rimateria? Stando alle parole del presidente di Rimateria Valerio Caramassi rilasciate proprio a Stile Libero risulterebbe salva perché pagata il 10 Luglio, ovvero prima della decisione del Consiglio di stato e della cancellazione dall'albo di Finworld.

Sul caso Rimateria continua a vigilare il Movimento 5 Stelle che trova una incongruenza rispetto all'anticipo di cassa di 350mila euro approvato nella seduta del Consiglio comunale del 16 Luglio.

Incongruenza che "sarebbe di una gravità assoluta e non tanto perché verrebbe a mancare il presupposto base della delibera approvata dalla maggioranza, ovvero la mancanza di liquidità dell'azienda, ma perché l'Amministrazione avrebbe mentito al Consiglio comunale. - ha commentato in una nota il M5s - Tralasciamo gli aspetti di regolarità tecnica, per i quali ci sarà modo e tempo per fare i necessari approfondimenti, ma è già adesso evidente che il Consiglio comunale è stato chiamato ad esprimersi su una delibera dai presupposti falsi". 

"La questione si fa ancora più indecifrabile se si pensa che i 350mila euro sono solo la quota parte spettante al comune di Piombino in base alle quote di proprietà, su un costo della polizza complessivo di 500mila euro. - hanno aggiunto - Come si sono comportati gli altri comuni soci? Hanno anticipato la loro quota prima del 13 Luglio?".

In questo contesto resta per i 5 Stelle la necessità di fare chiarezza su cosa comporti la cancellazione di Finworld dall'Albo degli Intermediari Finanziari e se almeno questi 350mila euro sono serviti a qualcosa. "Resta comunque, qualora le dichiarazioni di Caramassi fossero verificate, la nostra profonda indignazione per l'atteggiamento tenuto dalla Giunta in questa vicenda", hanno concluso.