Lavoro

Rimateria, “la vicenda precipita”

Il coordinamento Art. 1 - Camping Cig pensa ai lavoratori: “Sono l'anello più debole del sistema, non possono pagare per errori commessi da altri”

“La vicenda Rimateria precipita e l’unica data in calendario è il 7 Ottobre quando è fissata l’adunanza dei creditori. Intanto, i dipendenti non sono certi neppure di poter contare sugli ammortizzatori sociali”. A ribadirlo è il coordinamento Art.1 - Camping Cig che esprime solidarietà e chiede tutele per i 41 lavoratori. 

“Sono loro l'anello più debole del sistema, non possono pagare per errori commessi da altri, nel passato o nel presente: la creazione di Rimateria da parte della precedente amministrazione comunale fu dovuta al fatto che Asiu aveva un debito mostruoso. A differenza di quanto promesso, Rimateria non ha trattato neppure un chilo di rifiuti provenienti dalla bonifica del Sin industriale piombinese, incamerando invece montagne di rifiuti provenienti da altri siti. L'attuale amministrazione poi non è stata capace di portare avanti un progetto industriale adeguato che sapesse opporsi al piano scelto dai privati, avallato dalla precedente amministrazione”.

“Da sempre, chiediamo che si proceda finalmente con gli smantellamenti degli impianti dismessi e soprattutto con le bonifiche, le quali devono essere ben di più e di meglio di frettolose tombature dell'area industriale, inquinata da decenni.  - hanno proseguito - Bonifiche che abbiamo sempre pensato essere il vero ambito di lavoro per Rimateria, sotto controllo pubblico, e per i suoi dipendenti: non poteva avere un futuro positivo un'azienda che voleva costruire una gigantesca discarica ad esclusivo uso dei soci privati per il loro profitto: invece, le aziende devono avere una funzione sociale, come stabilisce l'art. 42 della Costituzione”.

“Oggi tutto questo è fattibile, se anche Piombino riesce a intercettare i soldi del Recovery fund: nella mobilitazione per i fondi europei deve unirsi dunque tutta la comunità di Piombino, dai lavoratori dipendenti agli autonomi, ai sindacati e alle istituzioni. - hanno concluso - Ai lavoratori di Rimateria va, dunque, tutta la nostra solidarietà e l'impegno, con le nostre modeste forze, a non lasciarli soli per affermare, insieme al loro e al nostro, il diritto a un lavoro degno e socialmente utile, nonché ai diritti nel lavoro, per tutti gli uomini e le donne che del proprio lavoro vivono”.