Politica

Rimateria e quel piano di salvataggio scartato

A evidenziarlo è Riccardo Gelichi (Amare Piombino) che si domanda come mai l’opzione proposta da Unirecuperi non abbia meritato un approfondimento

La discarica di Piombino

Si aggiunge un capitolo alla questione della discarica di Piombino e al fallimento di Rimateria. A fare il punto è Riccardo Gelichi portavoce di Amare Piombino che in una nota riferisce di un atto di citazione di Unirecuperi nei confronti del presidente di Rimateria e il consigliere di amministrazione nominato da Navarra.

“La motivazione principale sarebbe l’irragionevole rinuncia al piano di salvataggio di Rimateria proposto da Unirecuperi, che aveva offerto la piena disponibilità economica per il ripiano del disavanzo, garantendo il percorso di continuità aziendale. - ha spiegato Gelichi - Da quello che si evince dalla stampa sembra che questa proposta non sia stata presa in considerazione nel Cda. Lo sappiamo quasi per caso, da atti che sono depositati in tribunale, i cui contenuti però hanno un valore politico enorme ed è difficile pensare che siano sfuggiti dal controllo della politica”.

Gelichi si domanda se di queste proposte era stato informato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari.

“Secondo Unirecuperi, Rimateria non solo si poteva salvare ma avrebbe potuto ottemperare alle prescrizioni date dalla Regione per la discarica, prescrizioni così importanti e tanto sbandierate dal comitato che però non ha mai dato alcuna soluzione per arrivarci. - ha aggiunto - Quest’amministrazione è sempre stata distante senza mai cercare soluzioni per risolvere il tema discariche, delle bonifiche e quello occupazionale, con un assessore all’ambiente che su questi argomenti ha sempre fatto parlare il comitato e il sindaco, il quale ha cercato di cavarsela con qualche comunicato stringato dove prima ci diceva che era spaventato da un eventuale fallimento della società Rimateria, poi sosteneva che Rimateria era fallita da tempo e contestualmente che il futuro di Rimateria era in mano ai soci privati. E’ inaccettabile questo tentativo di distanza dell’amministrazione da tutto quello che riguarda Rimateria, ricordo che i comuni ne detenevano il 27,75% di cui Piombino era quello di maggioranza. Perché non si è istruito un approfondimento sulla proposta di Unirecuperi? Sto parlando di trasparenza; perché queste vicende così importanti, non sono arrivate alle commissioni consiliari? Perché davanti allo spettro del fallimento, questi aspetti non sono stati discussi dai rappresentati dei cittadini in Consiglio comunale? A maggior ragione da quei consiglieri che hanno votato la Variante, esponendosi a titolo personale? - e ha concluso - Quando dicevamo che su queste vicende ha prevalso il populismo, spesso becero e poco informato, che ha voluto liquidare una questione così complessa nel limbo della deresponsabilizzazione demagogica, avevamo ragione noi; su questa vicenda si sono solo fatti passi indietro”.