Politica

"Indispensabile rimodulare gli accordi"

La rimodulazione per la 398 chiesta dal governatore Rossi e poi rilanciata dal sindaco Giuliani, era argomento di una mozione di Ascolta Piombino

"Rispetto agli annunci succedutisi nel tempo e gli ingenti roboanti milioni d’euro messi a disposizione per il territorio di Piombino, c’è sorto un dubbio: ma siamo capaci di spenderli?".

Questa è la domanda che si pone Riccardo Gelichi della lista civica Ascolta Piombino a cui segue una considerazione sulla situazione piombinese, sulla 398 e su cosa ci riserva il futuro. 

"Le opere che possiamo vedere oggi sono quelle portuali, prive di strada e ferrovia, soldi spesi in fretta, tratti da capitoli di spesa di un percorso tutto inerente all’Autorità Portuale, e con l’ausilio di un cospicuo mutuo sostenuto dalla Regione Toscana. - spiega - Tutti gli altri milioni attendono di essere spesi, allora ci siamo chiesti se fosse opportuno rimodularli, soprattutto la parte inerente alla 398 e abbiamo presentato una mozione in consiglio, che purtroppo è stata bocciata. Strana bocciatura perché oggi è lo stesso governatore Rossi a chiedere un aggiornamento formale dell’articolo 9 dell’Accordo di Programma e sempre sulla stampa è lo stesso sindaco Giuliani a rilanciare l’ipotesi". 

"Siamo contenti che sia stato preso atto della necessità di una rimodulazione dell’accordo di programma, - prosegue Gelichi - ma riteniamo che non si debba limitarsi solo all’infrastruttura, serve inserire all’interno di un rinnovato accordo, la questione dei flussi di materia, delle dismissioni e delle aree disponibili per lo sviluppo della piccola e media impresa. Non esiste un progetto di rilancio della PMI, al di fuori del vecchissimo metodo dell’elargizione di soldi a pioggia, elargizioni che invece potrebbero sostenere infrastrutture materiali ed immateriali; resta ancora irrisolta la questione della mancanza di aree e una programmazione adeguata. Bisognerebbe quindi andare verso una ricostruzione totale degli accordi di programma rispetto ad un’innegabile evoluzione delle cose guardando la fotografia odierna, molto diversa da quella del 2014".