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Ripartono gli scavi nel parco archeologico

Tre le campagne di scavo che interesseranno il Parco di Baratti e Populonia nell'ambito dell'attività di ricerca archeologica

Ricerca, tutela, valorizzazione e formazione sul campo: questi i pilastri fondanti del Sistema dei parchi della Val di Cornia e dei suoi parchi e musei archeologici, che continuano a caratterizzarsi come dei veri e propri laboratori a cielo aperto. Anche per il 2025, grazie alla gestione della Società Parchi Val di Cornia e all’Accordo di Valorizzazione sottoscritto da MiC, Regione Toscana e Comune di Piombino, nel Parco archeologico di Baratti e Populonia prosegue l’attività di ricerca archeologica prevista dal Piano Strategico di Sviluppo del Parco e debitamente inserita nella cornice delle concessioni ministeriali.

"Un lavoro che rappresenta, ancora una volta, la concreta espressione del principio guida dell’azione della Società Parchi Val di Cornia e che risponde pienamente al mandato affidatoci dai Comuni soci: riconoscere nella ricerca archeologica il fondamento imprescindibile per una tutela consapevole e rigorosa, capace di aprire la strada a percorsi di valorizzazione e gestione sostenibile del nostro straordinario patrimonio culturale" ha commentato l’Amministratore Delegato Parchi SpA, Mauro Tognoli.

A partire dal 19 Maggio fino al 14 Giugno, l’Università di Pisa - Dip. Civiltà e Forme del Sapere, sotto la direzione del professor Fabio Fabiani, sarà impegnata all’Acropoli di Populonia in nuove indagini nell’area retrostante i templi.

Dal 15 Giugno al 28 Luglio, tornerà all’Acropoli l’Università di Siena - Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali con il professor Stefano Camporeale e le Università di Oxford e di Tübingen, concentrandosi sulla zona della Domus e dell’area prospiciente Le Logge.

Infine, dal 29 Giugno al 12 Luglio, l’Università di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali, guidata dalla professoressa Caterina Previato, condurrà rilievi e indagini non invasive presso la cava della Necropoli delle Grotte.

Gli scavi, che si susseguono da anni, oltre a rispondere a una delle vocazioni identitarie più forti del Parco di Baratti e Populonia cioè quella di essere un luogo di formazione sul campo per le nuove generazioni di archeologi, confermano l’interesse scientifico verso il sito e testimoniano il ruolo strategico della ricerca nel definire le linee di sviluppo del parco.

Un elemento distintivo del Parco è l’integrazione tra scavo archeologico e fruizione pubblica: le indagini sono condotte in aree accessibili ai visitatori, che possono osservare direttamente il lavoro degli archeologi, scoprendo il dietro le quinte della ricerca sul campo.