Politica

Rifiuti, quella ripicca non va giù a nessuno

A criticare l'Amministrazione piombinese è anche la lista civica Un'altra Piombino: "Confondono le logiche del partito con quelle delle istituzioni"

Carla Bezzini, consigliera di Un'altra Piombino

"La vicenda relativa alla riunione sui rifiuti aggiunge sconforto al già deprimente panorama delle dinamiche politiche territoriali degli ultimi anni", così la lista civica Un'altra Piombino è intervenuta sulla querelle nata attorno alla riunione sul tema rifiuti convocata dall'assessora Jessica Pasquini di Suvereto e disertata dall'assessore Marco Chiarei di Piombino (leggi gli articoli correlati).

Le motivazione avanzate dall'amministrazione piombinese sono saltate all'occhio di Un'altra Piombino come "un atteggiamento di pura ripicca", "più che di una posizione politica".

"Inoltre l'assessore alle politiche ambientali rifiuta ufficialmente di partecipare a un tavolo di lavoro perché il sindaco Parodi non ha, a suo vedere, un sufficiente senso di appartenenza territoriale e in questi anni ha mostrato diffidenza nei confronti dei colleghi di Piombino. - ha aggiungo la lista - Non rientra nelle competenze amministrative la facoltà di porsi come giudici del senso di appartenenza territoriale, scarso o presunto tale, di altri amministratori, né la facoltà di decidere sulla legittimità degli altri di partecipare o no alle attività comprensoriali. Tra l'altro è opportuno ricordare che la dialettica democratica contempla la possibilità di avere identità politiche difformi e contrastanti. Da considerare poi che l'assessore alle politiche ambientali di Suvereto sostiene di non aver mai ricevuto convocazioni ufficiali ai tavoli di lavoro sui rifiuti".

"In realtà siamo di fronte ad un atteggiamento politicamente arrogante: l'ennesima prova del fatto che gli amministratori Pd non riconoscono nessuna legittimità ad un comune che, interrompendo un monopolio settantennale di controllo del territorio, è visto come un corpo estraneo da isolare e da demonizzare. - e si conclude - Si continua a confondere le logiche del partito con quelle delle istituzioni e ad anteporre gli interessi di partito a quelli generali dei cittadini".