Politica

Aferpi in Regione, l'opposizione ci va cauta

In consiglio regionale è stato discusso un documento che raccoglie le misure che la Regione può portare avanti per affiancare il rilancio di Piombino

Foto d'archivio

L'acciaio piombinese e il rilancio dell'economia in Val di Cornia hanno acceso un vero e proprio dibattito in consiglio regionale. All'opposizione, infatti, non sono state sufficienti le parole del presidente Enrico Rossi che ha esposto l'andamento del percorso e tantomeno le argomentazioni del consigliere regionale Gianni Anselmi (Pd), primo firmatario della risoluzione presentata all'assise.

Dubbi sono stati espressi dalla consigliera 5 Stelle Irene Galletti che ha puntato l'attenzione sul fatto che il nuovo piano industriale è diverso da quello presentato inizialmente e che, nonostante tutte le informazioni assunte, sussistono "forti perplessità". 

Della stessa idea sono anche i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra, aggiungendo la preoccupazione per il futuro dei lavoratori. “E’ un atto di fede laica quello che il presidente Rossi sta facendo rispetto alle promesse di Aferpi e dell’imprenditore Rebrab", hanno commentato riferendosi alle dichiarazioni del presidente in aula. Per il consigliere Claudio Borghi (Lega nord), la questione piombinese deve essere innestata in quadro più ampio legato alle problematiche connesse alla crisi occupazionale e alla crisi dell'industria siderurgica italiana. Appello alla responsabilità e all'approccio costruttivo quello del consigliere Stefano Mugnai (Forza Italia) che ha chiuso il dibattito.

La risoluzione presentata è stata approvata, impegnando la Regione ha mettere in pratica tutte le misure possibili per la ripresa di Piombino e dei comuni limitrofi. Bocciata la proposta dei consiglieri di Si Toscana per un consiglio regionale aperto. Il consigliere 5 Stelle Giacomo Giannarelli invece ha chiesto l'impegno di ritrovarsi in aula per un aggiornamento, fra circa 30 giorni dopo l'incontro previsto a Roma.