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Sanità, sindaci chiedono chiarezza per cardiologia

Una richiesta corale che unisce i sindaci della Val di Cornia rispetto alle voce sul ridimensionamento del servizio

I sindaci della Val di Cornia hanno espresso forte preoccupazione per le informazioni, ormai confermate da più fonti, secondo cui l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest starebbe per riorganizzare Cardiologia dell’Ospedale di Piombino, limitandone l’attività alle sole 12 ore diurne.

"Una scelta di questo tipo comporterebbe di fatto l’impossibilità di garantire il supporto cardiologico necessario alle attività chirurgiche, ortopediche e di anestesia e rianimazione, con il rischio concreto di ridurre drasticamente l’operatività delle sale operatorie. Sarebbe un passo che segnerebbe la progressiva perdita delle funzioni ospedaliere di Villamarina, con conseguenze gravissime per tutta la popolazione della Val di Cornia", hanno evidenziato in un comunicato congiunto i sindaci di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta.

"Riteniamo inaccettabile che decisioni così rilevanti vengano discusse in sedi ristrette, senza un confronto trasparente con tutti i sindaci delle Valli Etrusche e senza il pieno coinvolgimento dei direttori dei reparti ospedalieri interessati. - hanno proseguito - Le comunità locali meritano chiarezza, partecipazione e corrette informazioni. Chiediamo pertanto un intervento urgente del nuovo assessore regionale alla Sanità, Monia Monni, affinché vengano smentite ufficialmente le voci sulla riduzione della Cardiologia e venga presentato un piano chiaro sugli investimenti e sul futuro dell'ospedale di Villamarina".

"Sarebbe inaccettabile assistere all'ennesimo ridimensionamento dell'ospedale di Piombino, che comprometterebbe l'idea stessa di ospedale unico del territorio. Chiediamo all'Assessorato
regionale di rassicurare la popolazione e le amministrazioni locali, anche alla luce degli impegni assunti nel programma elettorale del Presidente Giani, che andavano nella direzione opposta rispetto alle ipotesi oggi circolanti", hanno concluso ribadendo la loro disponibilità al confronto, ma "il futuro dell'Ospedale Villamarina non può essere deciso senza trasparenza, senza dialogo e senza il coinvolgimento dei territori direttamente interessati".