Politica

Sanità, verso un sistema integrato

Per il segretario Pd Valerio Fabiani la riorganizzazione sanitaria passa attraverso una discussione concreta e costruttiva; no all'ospedale unico

“Dovremmo sforzarci tutti di lasciare fuori dalla porta la polemica politica per concentrarci sulla necessità di migliorare il servizio a beneficio di tutti i cittadini, - dichiara il segretario PD Valerio Fabiani - siano questi residenti in una grande città oppure abitanti di territori più piccoli e più periferici”.

“La questione dei costi deve essere l’ultima delle nostre preoccupazioni quando si parla del servizio e deve essere invece la prima quando si parla dell’apparato amministrativo cercando di aggredire eventuali sprechi e creando economie di scala. - prosegue - Questo è il senso della riforma predisposta dalla Regione. Ma i numeri in sanità contano e, se è pur vero che non possono rappresentare l’unico criterio, dobbiamo comunque essere consapevoli che incidono in maniera decisiva sulla qualità e l’efficacia delle prestazioni. Non parlo di soldi, ma di utenti, le persone in carne e ossa che si rivolgono a una struttura ospedaliera”.

Da queste considerazioni parte il ragionamento della riorganizzazione sanitaria della Val di Cornia che per il segretario Pd non si può risolvere proponendo la realizzazione di nuovi ospedali (leggi articolo consigliato, ndr). “La priorità oggi è unire i territori e fare massa critica per difendere il servizio esistente e qualificarlo ulteriormente. Mettendo insieme i bacini di utenza di Bassa Val di Cecina e Val di Cornia (rispettivamente 80mila e 60mila abitanti) si ottengono numeri che aprono una strada nuova da percorrere non in difesa, ma all’attacco”.

“Il presidio di Portoferraio deve far parte della rete ospedaliera con Cecina e Piombino, ma questo passa per un riconoscimento reciproco da parte delle due porzioni di territorio, quella insulare e quella costiera. Da un lato tocca ai comuni insulari evitare un isolamento fatale per l’Elba in nome di un’idea anacronistica e soprattutto sbagliata, dall’altro però occorre un pieno riconoscimento della peculiare condizione di insularità in cui vive l’Elba. - e conclude - Per noi l’unica integrazione possibile è quella che serve a dare di più a chi ha di meno, vale per Piombino e Cecina, soprattutto se rapportati ai grandi centri urbani, ma ancora di più vale per l’Isola d’Elba”.