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Uno scheletro incatenato dagli scavi di Baratti

Gli anelloni di ferro sono ancora intatti alle caviglie, così è stato trovato l'uomo sepolto in catene nello scavo coordinato da Giorgio Baratti

Foto d'archivio

Gli scavi di Baratti continuano a restituire tasselli di storia. Questa volta l'équipe dell'Università degli studi di Milano, che da anni ha in concessione ministeriale le campagne di scavo nell'area del golfo di Baratti e Populonia, ha portato alla luce lo scheletro di un uomo sepolto in catene.

A darne notizia è il portale Archeostorie.it attraverso il contributo di Giorgio Baratti l'archeologo che coordina gli scavi.

Potrebbe trattarsi di uno schiavo dal momento che sono stati trovati pesanti anelli in ferro alle caviglie e, presumibilmente, alla testa. E' stato seppellito in una fossa semplice scavata, come si legge nel testo, all’interno dell’antica duna di sabbia e rinvenuta quasi intatta e in ottimo stato di conservazione. 

Una scoperta che rientra tra quelle molto rare, considerando il fatto che risale a un’epoca precedente alla seconda metà del IV secolo a.C. nel pieno contesto della Populonia etrusca.