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Monta l'impazienza tra gli operai Aferpi

Si sono fatti sentire durante la cabina di regia, i lavoratori Aferpi scesi ancora un avvolta in piazza per chiedere certezza e azioni concrete

Dopo 40 minuti di attesa una delegazione di lavoratori Aferpi è stata accolta in sala consiliare mentre era in corso la cabina di regia per l'accordo di programma. Qui i lavoratori hanno attesa con impazienza il momento di essere ascoltati. Intanto la tensione in strada alle porte del comune era palpabile.

Intanto il 21 febbraio i rappresentanti sindacali sono stati convocati al Mise dal ministro Carlo Calenda, ma hanno confessato che andranno a Roma con pochissime aspettative. I contenuti dello scorso faccia a faccia con Issad Rebrab, insomma, non ha portato nulla di nuovo; anzi ha allungato le attese al 15 marzo, quando ormai mancherà poco più di un mese alla scadenza dei vincoli del 30 giugno. 

Per i sindacati a oggi l'imprenditore si è dimostrato totalmente inaffidabile e non è possibile tergiversare fino all'ultimo giorno utile. Al Governo lo hanno detto e ora è allo stesso Governo che si rivolgeranno martedì prossimo. Ad oggi è fondamentale che arrivino delle risposte per quanto riguarda la continuità produttiva e gli smantellamenti. Questi gli aspetti preliminari affinché si torni a colare acciaio. 

C'è chi il 21 febbraio voleva manifestare sotto al Ministero, ma la linea del sindacato è un'altra. Se il 15 marzo non ci sono novità sostanziose per le sorti dello stabilimento Aferpi il 24 marzo sarà proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici pronto ad allargarsi a tutto il comprensorio.