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Sciopero in fabbrica, tutti a Roma per Aferpi

Il Consiglio di Fabbrica il 4 agosto al Governo punterà sulle garanzie occupazionali e il coinvolgimento Cassa Depositi e Prestiti

Proclamato uno sciopero di 24 ore e lavoratori a Roma per manifestare davanti al Ministero dello Sviluppo economico. Questo quanto deciso dal Consiglio di Fabbrico che si è riunito mercoledì 27 luglio. 

Le Rsu si sono riunite e hanno fatto il punto sullo stato attuale dello stabilimento e programmato le iniziative da attuare in vista dell'incontro al Mise. Proprio da quest'incontro, infatti, dovranno uscire le informazioni necessarie e le garanzie economiche necessarie sia dall'imprenditore che dal Governo.

"Il sindacato chiede che sia garantita la continuità produttiva dello stabilimento, senza la quale non si potrebbe più parlare di progetto industriale futuro. - hanno espresso in un nota congiunta Fim, Fiom, Uilm e le Rsu Aferpi, Lucchini, Lucchini Servizi e Piombino Logistics - Rischiare di perdere ulteriore mercato perché manca il circolante necessario all'approvvigionamento, significherebbe condannare lo stabilimento e tutto il lavoro svolto fino ad ora. Avere la certezza sull'attività produttiva è essenziale per conseguire il passaggio di tutti i lavoratori sotto la società Aferpi il prossimo novembre, avendo come unico ammortizzatore sociale i contratti di solidarietà che, per legge, richiedono obbligatoriamente almeno il 40 per cento dell'attività lavorativa". 

Il Governo sarà chiamato a farsi garante del progetto sia per la realizzazione degli impiantii produttivi che per la tutela sociale di tutti i lavoratori. Le sigle sindacali chiederanno al Governo il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti nella compagnia societaria di Aferpi, proprio come è stato fatto per gli altri gruppi industriali italiani. Riguardo al nodo occupazionale, il sindacato punterà sulla certezza occupazionale per tutti i lavoratori e le tutele necessarie.

"Se la politica, Governo in testa, volesse far passare la vicenda Piombino come già risolta, quasi da archiviare, il messaggio univoco del sindacato è chiaro: la questione è ancora aperta. - hanno concluso - C'è bisogno di vedere interventi concreti e tangibili per dare certezze e un futuro ai lavoratori".