Cronaca

Braccianti sfruttati, sotto la lente tre aziende

L'indagine della Guardia di Finanza di Piombino ha fame emergere centinaia di lavoratori sfruttati. Tre aziende coinvolte nella Costa degli Etruschi

Foto di repertorio

Tre aziende agricole sulla Costa degli Etruschi e Maremma, tra Livorno e Grosseto, sono finite nel mirino dei finanzieri della compagnia di Piombino, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Livorno, per una operazione sul lavoro nero.

L'indagine è iniziata nel Luglio del 2019 e dal lavoro degli investigatori sarebbe emerso che alcuni imprenditori reclutavano e organizzavano la manodopera di centinaia di lavoratori, sia italiani che stranieri, impiegandoli in nero a 2,50 euro l'ora, in condizioni di sfruttamento e obbligati a vivere in affitto in un casolare abusivo. Al termine delle ricostruzioni fiscali e contributive relative a centinaia di posizioni lavorative irregolari, le Fiamme Gialle piombinesi hanno deferito i tre responsabili alla Procura della Repubblica di Livorno per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Sebbene le indagini siano ancora in corso, i tre indagati, nel ricevere i relativi avvisi di garanzia e informati a loro tutela dell’esistenza di un procedimento penale a carico, hanno immediatamente proceduto al pagamento delle sanzioni amministrative nel frattempo già contestate da Guardia di Finanza e Inps, versando nelle casse dell’Erario circa 5.800.000 euro.

Ricostruito anche l’ammontare degli affitti in nero che sarebbero stati imposti a numerosi lavoratori per il casolare abusivo di proprietà degli indagati, da cui è emersa un’ulteriore sanzione per oltre 150.000 euro. Sarebbero emerse delle irregolarità anche per i contributi ottenuti tramite i fondi europei Feasr, nell'ambito della Politica Agricola Comune, e per questo denunciati per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione europea.