Politica

Sicurezza, "ennesimo fallimento giunta Ferrari"

Dal Pd la critica all'operato dell'amministrazione: "Dal sindaco roboanti dichiarazioni ma non sono seguite politiche attive sul territorio"

"Da un po’ di tempo in città si respira un’aria di crescente insicurezza derivante da episodi sempre più frequenti di disturbo alla pacifica convivenza e talvolta, addirittura, di minaccia all’incolumità delle persone. La prima cosa che ci corre l’obbligo di evidenziare è che, a quattro anni dall’insediamento della destra al governo della città, la situazione sicurezza, reale e percepita dai cittadini, sia decisamente peggiorata". 

Questa la fotografia scattata dal Pd che contesta l'operato della giunta Ferrari evidenziando pochi fatti e tante dichiarazioni.

"Dimostra l’ennesimo fallimento delle promesse elettorali del 2019. - hanno commentato - Come Partito Democratico crediamo che il rispetto delle regole da parte di tutte e di tutti sia fondamentale e questo debba essere raggiunto anche attraverso la certezza nella repressione di atti illeciti. Ma prima è necessario lavorare perchè questi atti non avvengano o si riducano a un livello minimo; la repressione deve stare a valle di una politica costruita invece sulla prevenzione. Il sindaco Ferrari invece rovescia questo schema producendo sporadici atti di repressione al solo scopo di mascherare la propria inefficacia nel realizzare politiche attive per la sicurezza e distrarre l’opinione pubblica dalla soluzione di un problema reale".

Per il Pd la lente per intercettare questo problema sarebbero i cittadini, i commercianti e i quartieri, per capire dove si localizzano principalmente le criticità. 

"Questo è un tema in cui il Partito Democratico si farà trovare pronto per l’appuntamento elettorale del prossimo anno perché la sicurezza è una condizione di vita irrinunciabile per ogni ipotesi disviluppo di questa città. È tempo di voltare pagina lasciandosi alle spalle le ipocrisie di una destra che, ogni giorno che passa, dimostra di non essere in grado di governare Piombino", hanno concluso.