Il Partito Democratico di Piombino interviene dopo le dichiarazioni della Lega e di altri consiglieri di maggioranza, che hanno respinto la proposta di un percorso condiviso sulla sicurezza sostenendo che 'un tavolo non serve'.
"Una posizione grave, sia nel merito che sul piano istituzionale. - hanno commentato dal Pd - Era un atto già approvato dal Consiglio Comunale. Il Tavolo Permanente sulla Sicurezza non è semplicemente una proposta, ma un atto già approvato, lo scorso Giugno, dal Consiglio Comunale su iniziativa di Rifondazione Comunista. È quindi pienamente vigente ed è stato votato dall’organo assembleare sovrano della città, a cui tutti, maggioranza e minoranza, devono rispetto. Per questo motivo, dichiarare oggi che non serve equivale non solo a contraddire una decisione formale del Consiglio, ma a delegittimare l’istituzione stessa. Un fatto inaccettabile in una democrazia locale".
Il Pd ha dunque ribadito che il tema della sicurezza non appartiene a una parte politica.
“Noi non costruiamo consenso sui fallimenti altrui – ha sottolineato il Pd – ma lavoriamo per la città e per chi la vive ogni giorno. La città chiede responsabilità, coraggio e collaborazione. Di fronte alla crescente preoccupazione dei cittadini, e in particolare dei genitori, la politica non può chiudersi nei propri steccati. Servono responsabilità, coraggio e la capacità di collaborare. Il Tavolo va proprio in questa direzione, non è un dispositivo emergenziale, né un luogo per commentare singoli episodi. È uno strumento permanente di coordinamento, programmazione strategica e confronto stabile tra istituzioni, forze dell’ordine, esperti, scuole, associazioni e realtà dei quartieri. Senza una visione di lungo periodo, la città continuerà a inseguire le emergenze senza risolvere le cause dei problemi".
Resta comunque la disponibilità a collaborare con chi vuole affrontare il tema della sicurezza con serietà e responsabilità.
“Se la maggioranza deciderà di applicare ciò che il Consiglio Comunale ha approvato e di lavorare insieme, noi ci saremo. Se invece preferirà negare gli atti votati e rifiutare il confronto, sarà chiaro a tutti chi lavora per la città e chi preferisce la propaganda”, hanno concluso dal Pd.