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Agricampeggi, sigilli e nodo nella legge regionale

Da parte dei Comuni l'impegno per la modifica della legge regionale. L'appello dei titolari che vedono compromessi investimenti e stagione turistica

Carabinieri forestali (Foto di repertorio)

I carabinieri forestali hanno messo i sigilli a otto tende all'agricampeggio Vento Etrusco a Riotorto. Questo è solo l'ultimo episodio perché lungo la Costa degli Etruschi se ne contano diversi dalla tenuta Poggio Rosso a Populonia stazione, Costa Etrusca e Le Rondini a San Vincenzo fino a Castagneto Carducci, come riportano le cronache di questi giorni. Così in una lettera è stato lanciato un appello affinché si sciolga in bandolo della matassa.

Tutte le strutture oggetto di sequestro, infatti, sono in possesso delle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Piombino. Ma dai controlli le strutture non sarebbero conformi perché risultano permanenti. Il nodo sta nella legge regionale.

L'appello è stato raccolto dall'Amministrazione comunale che ha assicurato massimo impegno sulla questione agricampeggio e sulla compromissione di investimenti e della stagione per queste strutture.

Nonostante le autorizzazioni rilasciate dal Comune, spiegano in una nota, le opere realizzate vengono considerate abusive dagli organi di controllo, essendo considerate come strutture permanenti e non precarie. Questo per una diversa interpretazione della legge regionale.

Nei mesi scorsi il sindaco di Piombino ha partecipato a diverse riunioni in regione, organizzate anche da Anci, per sollecitare una modifica della legge che possa chiarire i termini senza dar luogo a questo tipo di problematiche. Alla base del lavoro che l’Amministrazione comunale, di concerto con gli altri Comuni e con la Regione sta portando avanti, c’è la ferma convinzione che questo settore rappresenti una risorsa importante in termini di qualità del turismo. Per questo diventa urgente e fondamentale arrivare a una veloce revisione della legge, in modo da tutelare un settore dell’economia di grande rilievo. 

Anche dalla seconda commissione regionale, attraverso un confronto con le parti politiche e tecniche degli assessorati all’Agricoltura e all’Urbanistica, è stata ribadita la necessità di un progetto di legge che definisca meglio di quanto oggi avviene i limiti, le tipologie e le modalità entro i quali l’agricampeggio debba essere svolto in Toscana avendo cura degli aspetti urbanistico-paesaggistici e ambientali anche attraverso un coinvolgimento attivo dei Comuni nella scelta degli ambiti rurali destinabili a tale attività.