Attualità

Sindacati all'attacco contro Camping Cig

I sindacati: "Tutte le iniziative che abbiamo fatto sono state fatte nella difesa dello stabilimento, della produzione e per tutelare l'occupazione"

E' scontro tra le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm e "un gruppetto di persone" costituitesi in associazione (il Coordinamento Art. 1 - Camping Cig, ndr). Una polemica atavica tre le due parti discussa tra le righe che ora, con gli animi molto accesi per le novità che ancora non arrivano in merito alla fabbrica, si va inasprendo ancor di più. Lo si capisce da una nota delle segreterie che contestano le "loro uscite populiste" e che "non hanno mai evidenziato e sostenuto il fatto che Piombino debba tornare a colare acciaio".

Un pungolo, quello del Coordinamento Art.1 - Camping Cig, che va dritto per la sua strada nonostante Fim, Fiom e Uilm abbiamo già rivendicato che il Governo si occupi della faccenda qualora il gruppo Cevital di Issad Rebrab venisse meno agli impegni; nonostante sia stato già proclamato uno sciopero generale dei metalmeccanici per il 24 marzo che come sostengono i sindacati "demarca una linea ben precisa".

"La situazione è preoccupante e i tempi sempre più stringenti, la necessità di passare dalle parole a fatti concreti è sempre più urgente, ma non possiamo permetterci di perdere la testa facendo danni a tutti i lavoratori. - hanno scritto Fim, Fiom e Uilm in una nota - Tutte le iniziative che abbiamo fatto, dal 2008 a oggi, sono state fatte nella difesa dello stabilimento, della produzione di acciaio e per tutelare l'occupazione".

In mancanza del finanziamento del piano, si aprirebbero scenari drammatici. "Fim, Fiom e Uilm da sempre hanno messo come loro priorità la salvaguardia di tutta l'occupazione, e se per i diretti questa è rappresentata dalla realizzazione del piano siderurgico, per i lavoratori indiretti diventa fondamentale l'inizio delle opere di smantellamento. - e si conclude nella nota - Il sindacato chiede che al prossimo incontro emergano delle novità positive, sia in merito al piano industriale, che alla continuità produttiva, agli smantellamenti e alle garanzie di tutela per i lavoratori. Le iniziative, gli scioperi, le manifestazioni devono essere un mezzo che permetta di ottenere dei risultati concreti e non uno sfogatoio per dire abbiamo fatto anche questo, quello non è sindacato è solo demagogia".