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"Rebrab inaffidabile, il Governo è complice"

Le organizzazioni sindacali raccolgono le informazioni relative all'incontro al Mise. Si rischia il fermo produttivo, lunedì il consiglio di fabbrica

I sindacati sono in attesa di essere chiamati dal ministro Carlo Calenda per  avere tutti i dettagli sull'incontro avvenuto martedì pomeriggio al Mise. Dopo una serata di silenzi, all'indomani dell'incontro il presidente della Regione Enrico Rossi ha rotto il silenzio con un comunicato stampa (leggi l'articolo correlato) in cui ha fatto sapere che entro il mese di marzo Rebrab si è impegnato a presentare il piano industriale. Ma in realtà, come più volte detto dal ministro alo Sviluppo economico e chiesto dai sindacati scesi in piazza, la chiamata del 7 febbraio doveva essere ultimativa. Insomma il piano industriale era atteso.

"Se le indiscrezioni giornalistiche trovassero conferma, siamo alla sostanziale assenza di novità rilevanti. - si legge in un comunicato diffuso dalle segreterie Fim, Fiom, Uilm e Uglm - Tale incontro parrebbe infatti non aver prodotto nessuna risposta concreta alle rivendicazioni che il sindacato ormai da tempo si prefigge come obiettivo". 

L'unica novità sostanziale riguarda la continuità produttiva che vedrebbe l'impegno di Rebrab di immettere nel circolante 20 milioni per l'acquisto di blumi per ottemperare gli ordini di rotaie. 

"Risulterebbe quindi evidente che ciò sancirebbe in maniera ufficiale la non ripartenza del Tmp e del Tve, non essendo più nella discussione l'acquisto di bollette per laminare barre e vergella, nonostante tutti gli indicatori segnino un mercato in ripresa. - si continua nel comunicato - Se tutto ciò fosse confermato, una volta evaso l'ordine per Rfi di rotaie, lo stabilimento sarebbe destinato al definitivo fermo produttivo". 

Dal 26 settembre 2016, rinvio dopo rinvio, la discussione su cronopragramma e finanziamenti è nuovamente slittata, a marzo questa volta. 

"Da una parte Rebrab si rivela ancora inaffidabile per quanto riguarda il mantenimento degli impegni presi, dall'altra il Governo con il suo attendismo rischia di interpretare il ruolo di complice della morte di Piombino". Per le organizzazioni sindacali è fondamentale avere risposte certe. Per questo lunedì 13 febbraio è convocato il consiglio di fabbrica Aferpi e Piombino Logistics, poi in assenza di una convocazione al Ministero si provvederà a mettere in campo nuove iniziative come annunciato durante lo sciopero del 2 febbraio.