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Decreto Salvini, l'appello ai Consigli comunali

La Rete Solidale e antirazzista ha invitato i Consigli della Val di Cornia a chiedere la sospensione del decreto in fatto di sicurezza e immigrazione

La Rete solidale e antirazzista Piombino ha invitato i Consigli comunali della Val di Cornia a seguire l'esempio di Torino, Bologna e Firenze che hanno adottato un ordine del giorno per chiedere la sospensione del cosiddetto Decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione.

Il coordinamento locale chiede ai Consigli comunali di fare altrettanto. "Il testo approvato a Firenze - hanno segnalato in una nota - rileva 'il clima di intolleranza che si è creato, alimentato anche dall'orientamento del nuovo governo che ha inteso restringere i requisiti per il rilascio dei permessi ai migranti e contestualmente modificare le norme in materia di sicurezza'. Allo stesso tempo - hanno aggiunto - il testo approvato a Firenze 'impegna il sindaco e la giunta comunale a chiedere al ministero dell'interno ed al governo di sospendere l'iter parlamentare e gli effetti dell'applicazione del decreto legge e aprire un confronto'".

La Rete solidale e antirazzista ritiene un "grave errore" unire il tema della sicurezza nello stesso atto della riforma del sistema dei permessi per i migranti.

"Il decreto Salvini è inumano. - hanno commentato - Tratta gli stranieri come pacchi postali, aumenta da 90 a 180 giorni il periodo di detenzione amministrativa nei centri di permanenza, senza che sia stato commesso alcun reato e senza alcun intervento di garanzia della Magistratura, come è invece previsto dai princìpi dello Stato di diritto. Di fatto limita fortemente, se non abolisce, i permessi di soggiorno umanitari. Elimina la possibilità di integrazione dei richiedenti asilo. Un decreto che pretende di aumentare la sicurezza in realtà otterrà l'effetto opposto. Aumenterà la marginalità, il lavoro nero e l'illegalità".