Politica

"Sul punto nascita atti concreti basta propaganda"

"Il punto nascita non si tocca!", all'ennesimo grido degli Amministratori locali la lista civica Un'altra Piombino chiede atti concreti e non propaganda

"Come un mantra ricorrente torna l'annuncio della prossima chiusura del reparto maternità di Villamarina e tornano le grida degli amministratori locali contro questa chiusura ormai scontata", così la lista civica Un'altra Piombino torna sulla questione punto nascita e la possibile chiusura se non arriverà la deroga dal Ministero (leggi l'articolo correlato).

"E' dall'approvazione del decreto Balduzzi che questa chiusura è stata annunciata e sulle promesse di deroga si sono svolte campagne elettorali e carriere personali: tutto all'insegna della pura propaganda, dal momento che la chiusura del punto nascita è scritta nel decreto Balduzzi, è scritta nella riforma sanitaria regionale che ne accoglie le prescrizioni ed è scritta nei piani di ristrutturazione che a tale riforma hanno fatto seguito. Tant'è che la direttrice dell'Asl Toscana Nord-Ovest ha annunciato da mesi in una sede istituzionale locale la prossima e inevitabile chiusura del reparto, perché sotto i mille parti/anno 'non risultano garantiti criteri di efficienza e di sicurezza'" (leggi l'articolo correlato). 

A fronte di ciò, la lista civica Un'altra Piombino ha denunciato il rischio del progressivo impoverimento del servizio sanitario locale. "Eppure i nostri amministratori continuano a parlare di 'consolidamento dei servizi ed efficientamento dell'offerta sanitaria' e accusano di populismo e demagogia chi, come Un'Altra Piombino, continua a denunciare la spoliazione del nostro ospedale e la drastica riduzione del servizio territoriale". 

Dopo le recenti dichiarazioni dell'assessora regionale Stefania Saccardi (leggi l'articolo correlato) si torna a gridare "Il punto nascita non si tocca!". Per Un'altra Piombino se il sindaco vuole davvero salvare il reparto "deve chiedere al governo Pd di rivedere il decreto Balduzzi e di investire nella sanità anziché continuare con drastici tagli, deve chiedere alla Regione Toscana Pd di rivedere la sciagurata riforma sanitaria e deve dare le linee per la programmazione sanitaria territoriale, anziché delegarla al direttore generale, il cui compito è solo quello di amministrare il servizio per farlo costare sempre meno. Deve gestire lui, nell'interesse del suo territorio e dei suoi cittadini, la riorganizzazione su due presidi, che sta risultando penalizzante per noi, anziché aspettare che siano i dirigenti tecnici a farlo".