Politica

"Sull’ex Asilo Pro Patria sbagliano tutti"

Gelichi (Ascolta Piombino): "Abbiamo un ampio spazio a giardino con panorama mozzafiato senza un’idea di come metterlo a valore"

Riccardo Gelichi

Da Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino un punto di vista diverso rispetto alla questione scatenata sull'utilizzo dei giardini dell'ex Asilo Pro Patria. 

"La vicenda che ha visto l’esclusione dell'ex Asilo Pro Patria dai luoghi utilizzabili per sagre e feste e il successivo ripensamento da parte dell’amministrazione comunale a causa delle innumerevoli proteste scatenate sui social, dimostra ancora una volta che a Piombino non abbiamo una guida sicura che ha il coraggio delle proprie scelte, quando queste possono in qualche modo compromettere il consenso. In questo caso sbagliano tutti, l’amministrazione sbaglia perché agisce senza un obbiettivo chiaro, fatte salve le intenzioni, non puoi togliere un bene senza un’idea precisa di come metterlo a valore. Chi invece ha protestato perché quelle aree restino ad uso dell’associazionismo, continuano a coltivare quel conservatorismo che non ci fa muovere un passo verso la contemporaneità". 

"Abbiamo un ampio spazio a giardino con panorama mozzafiato senza un’idea di come metterlo a valore. - ha proseguito Gelichi - Lo vogliamo dare al privato per farci un’attività che crei decoro e dia lavoro? Bene! Avrebbe un senso; del resto le aree del Castello, la ex polveriera, le ex stalle napoleoniche e l’ex Pro Patria sarebbero luoghi adatti per attività di servizio e recezione turistica. A Piombino sono sempre stati concessi i nostri luoghi migliori ad uso associazionistico, spesso vista mare; questo aspettando che ripartisse la fabbrica, la grande madre che ha allattato per anni i propri figli e ora ha passato la palla allo Stato. Non esiste un briciolo di volontà politica che venga da destra o ancora meno da questa sinistra, che si prefigga l’obbiettivo di incentivare la piccola e media impresa che possa promuovere il lavoro e il decoro". 

"La città è sempre più povera e sempre meno sicura, coltiva strati sociali sempre più disagiati senza dargli prospettive; con tutti gli spazi che ci sono stiamo ancora a discutere dove sia meglio fare le feste di paese, mentre latitano il lavoro e il decoro. A Piombino tutto deve essere pubblico e tutto deve essere gratis, ma siccome niente è gratis, quasi sempre paga la comunità con la fiscalità generale. Poi ci si lamenta delle buche, della raccolta dei rifiuti e tutto il resto. Se vogliamo che qualcosa cambi, noi dovremmo essere i primi pronti al cambiamento", ha concluso.