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Superate le 1.500 contro la guerra

Il comitato locale attivo in Val di Cornia e all'Elba è riuscito a raccogliere più di 1.500 firme contro l'invio di armi e per la sanità pubblica

Raccolte più di 1.500 firme in Val di Cornia e all'Elba sui Referendum nazionali contro l'invio delle armi e per la sanità pubblica grazie al lavoro del comitato locale "Firma La Pace Ripudia la Guerra" costituito fra la Val di Cornia e l'isola d'Elba.

"Una grande prova di partecipazione democratica e di responsabilità da parte dei cittadini che hanno voluto esprimere il loro appoggio a questa raccolta di firme. - hanno commentato i promotori - Un risultato reso ancora più significativo tenendo conto dell'assoluta mancanza di evidenza della campagna referendaria su televisioni e giornali. Un ringraziamento da parte degli organizzatori a tutte/i coloro che sono venute/i a firmare ai banchetti e che hanno lavorato e collaborato per la raccolta. È nostra convinzione che la pace non può essere raggiunta con la guerra, che anzi questa produce mura di odi e rancori che creano le premesse per future tragedie. L'alternativa è un mondo di convivenza pacifica tra i popoli costruita sulla democrazia, il rispetto delle minoranze e l'aiuto reciproco sia economico che sociale. Per questo il nostro impegno, culturale e politico, per l'affermarsi della pace non finisce oggi: ci ritroveremo nel promuovere dibattiti, iniziative, confronti", hanno concluso.

Nel dettaglio contro l'invio di armi sono state raccolte 290 firme a Campiglia, 573 all'isola d'Elba, 638 a Piombino e 59 a San Vincenzo per un totale di 1.560 firme; sulla deroga all'invio di armi in Ucraina sono state raccolte 287 firme a Campiglia Marittima, 568 all'isola d'Elba, 637 a Piombino e 59 a San Vincenzo per un totale di 1.551 firme. Per quanto riguarda la questione sanità 273 firme a Campiglia Marittima, 570 all'isola d'Elba, 633 a Piombino e 59 a San Vincenzo per un totale di 1.535 firme.